Sono sempre di più le start-up che nascono in Italia e, molte di queste, hanno come scopo principale la sostenibilità ambientale.
Purificare l’aria: l’idea di Natede
Natede è un purificatore d’aria intelligente, nato dall’incontro tra natura, tecnologia e design. Questo è un vaso che arreda ma, contemporaneamente, è in grado di analizzare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi e purificarla grazie a uno speciale filtro fotocatalitico. Il suo scopo è quello di combattere l’inquinamento indoor, spesso sottovalutato. Infatti anche a casa o in locali e uffici possono essere presenti sostanze nocive per la nostra salute. Natede combina, così, l’azione della pianta con un filtro innovativo in grado di eliminare gli agenti tossici dall’aria. Inoltre è possibile monitorare la qualità dell’aria degli ambienti interni direttamente tramite App. Il progetto è tutto italiano e nasce a Pordenone come tesi di laurea, la quale ha avuto un finanziamento di 2 milioni di euro da parte dell’Unione Europea per il progetto “Horizon 2020”.
Treedom: adottare un albero a distanza
Anche Treedom è un’idea italiana ed è nata a Firenze nel 2010. Essa è una piattaforma che permette di piantare il proprio albero a distanza e seguirlo online. Grazie a Treedom sono stati piantati più di 500.000 alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia, finanziando direttamente i contadini locali nelle varie parti del mondo. Ad ogni albero viene dedicata una pagina sul sito-community, permettendo, così, di seguire tutti i suoi sviluppi, le caratteristiche, e persino regalarlo a una persona speciale. Crescendo l’albero assorbirà CO2 e produrrà ossigeno, dando il suo contributo positivo all’ambiente.
Greenrail: i binari ferroviari “riciclati”
Greenrail è una start-up nata nel 2012 da un imprenditore siciliano che ha attirato subito l’attenzione degli Stati Uniti, tanto da aver ottenuto, nel 2017, una commessa di 75 milioni di dollari. L’idea alla base del progetto è la creazione di una traversa ferroviaria sostenibile, realizzata con materiali di riciclo. Questo materiale è una miscela di pneumatici fuori uso e plastica riciclata, con una struttura interna in calcestruzzo armato precompresso. Lo scopo finale è diminuire i costi di manutenzione, aumentare la durata in opera, che diventa di 50 anni a fronte degli attuali 30, e salvaguardare l’ambiente poiché genera automaticamente energia; infatti Greenrail è in grado di incorporare sistemi fotovoltaici per la produzione di energia solare.