Sono passate poche settimane dall’ultimo attacco terroristico ai danni del settimanale satirico Charlie Hebdo e ancor meno dal brutale omicidio dell’insegnante francese, colpevole di aver mostrato vignette riguardanti Maometto durante una lezione, per spiegare cosa sia la libertà di espressione. Oggi Charlie Hebdo è nuovamente al centro di una polemica con la Turchia.
Charlie Hebdo: Turchia infuriata per la vignetta su Erdogan
Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo non ha la minima intenzione di risparmiare nessuno, nel mirino stavolta è finito il presidente turco Erdogan. La Turchia non ha però preso bene la vignetta dato che Erdogan viene raffigurato in boxer e con una bibita in mano mentre alza la gonna di una donna col velo. La donna nella vignetta esclama “Uuuuuh, il profeta!”. La vignetta è stata intitolata “Erdogan, nel privato, è molto divertente”.
Charlie Hebdo: la procura generale di Ankara apre un fascicolo
La procura generale di Ankara non ha perso tempo e ha aperto una procedura giudiziaria contro Charlie Hebdo. Il legale di Erdogan aveva presentato denuncia alla stessa procura contro il leader di estrema destra olandese Geert Wilders per un’altra caricatura diffusa su Twitter.
Erdogan aveva già accusato in passato la rivista francese di utilizzare una satira tanto tagliente verso Maometto e l’Islam come una specie di veto sulla libertà di espressione.
Charlie Hebdo: botta e risposta tra Francia e Turchia
Il presidente turco aveva addirittura accusato Macron di avere problemi di salute mentale, facendo indignare non solo la Francia ma l’Europa intera. La copertina della rivista satirica riaccende la polemica a colpi di tweet dato che Erdogan ha usato proprio questo mezzo per manifestare il proprio dissenso: “Condanniamo con la più grande fermezza l’ultima edizione della rivista francese Charlie Hebdo, che non ha rispetto per alcun credo, alcuna sacralità e alcun valore. L’obiettivo di queste pubblicazioni senza morale e decenza è di seminare odio e ostilità”.