Ancora chiusure, ancora tempo da dover passare in casa. La psicologa Doreen Dodgen-Magee spiega come la tecnologia possa giocare un ruolo importante.
Covid e quarantena: una vita al computer
Stare in casa durante la scorsa primavera è stato difficile, ma eravamo motivati dall’idea che fosse necessario per porre fine alla diffusione del virus nel minor tempo possibile. I sacrifici non sono però serviti, purtroppo, o almeno non del tutto: eccoci di nuovo in una situazione simile a quella di marzo scorso, con la sola differenza che adesso siamo scoraggiati e scossi dai cambiamenti che le nostre vite hanno subito negli scorsi mesi. Il rischio è quello che ognuno di noi si adatti all’isolamento e riveda le modalità di socializzazione.
Covid e quarantena: come ci aiuta la tecnologia?
Studiamo al computer, lavoriamo al computer. Il mondo della tecnologia sembra l’unica via di uscita dalle mura domestiche, e il mondo dei doveri e quello dello svago sembrano fondersi sempre di più, chiusi insieme dietro uno schermo. Ma ci sono una serie di modi, per separare le due sfere e rendere meno anomalo lo stile di vita di questo periodo: li suggerisce la psicologa Doreen Dodgen-Magee.
I consigli della psicologa
Se gli incontri per lavoro e quelli con gli amici si svolgono sulla stessa piattaforma, si può pensare ad ambienti diversi: aree diverse della casa, diverse atmosfere. È bene poi fare dei social una fonte di svago, e non un’ulteriore ragione di stress. Via a pagine di news che continuamente influenzano negativamente il nostro benessere, dedichiamoci ad esperienze che movimentino le nostre giornate in casa. Inoltre, è vero che la videochiamata ci fa sentire forse più vicini, ma ci costringe a stare fermi, attenti, davanti allo stesso schermo che ci vede lavorare e/o studiare tutto il giorno. Perché non tornare alla cara e vecchia telefonata?