A causa della pandemia da Coronavirus, come per tutti i settori anche sugli investimenti è necessario riflettere e attuare nuovi comportamenti per adeguarci ai cambiamenti in corso sul mercato e ai trend che si stanno affermando.
Qui di seguito informazioni, analisi e strategie sia per le aziende che per gli investitori privati che vogliono investire il proprio capitale anche in questo momento storico così critico.
Imprese: puntare sugli investimenti alternativi
Gli investimenti finanziari alternativi consentono sia alle PMI che alle grandi aziende di ripartire e di essere maggiormente competitive sul mercato Italiano, superando la crisi economica.
Attualmente una soluzione vincente è l’investimento finanziario alternativo rispetto al classico credito bancario: sono disponibili non solo per le imprese ma anche per gli investitori privati. Alcuni esempi? Sicuramente i Fondi di Private Equity, Private Debt, Venture Capital, strumenti PIR che prima venivano utilizzati da una cerchia ristretta, oggi iniziano a diventare non solo popolari, ma anche indispensabili.
La quotazione in borsa, che ai più appare come un mondo inaffidabile e pericoloso, è in realtà un ottimo modo per dare visibilità all’azienda, maggiore credibilità e, soprattutto, per far nascere ottime opportunità di business nei mercati sia nazionali che internazionali. Piazza Affari diventa dunque la vetrina di chi decide di utilizzare questo strumento di valorizzazione e di ripartenza.
I PIR, sigla che indica i Piani Individuali di Risparmio, hanno come scopo proprio quello di far convergere i risparmi all’interno dell’economia reale. Sono stati considerati un tool di grande efficacia, in quanto hanno offerto vantaggi fiscali e rendimenti agli investitori e capitali alle imprese.
Il ruolo del credito per l’investitore privato: obbligazioni e rapporto rendimento/duration
Se per le imprese il credito comincia a diventare uno strumento non troppo efficace, al contrario si rivela importante per gli investitori privati.
Di seguito riportiamo uno stralcio dall’articolo di Jacques Sudre, gestore di Amiral Gestion, asset manager indipendente, con alcune considerazioni tecniche sugli investimenti di oggi:
“Per ottenere maggiori rendimenti, gli investitori possono posizionarsi su obbligazioni high yield, scegliendo emittenti che portano a sostenere un rischio di credito mediamente più elevato. Il rapporto rendimento/duration è qui palesemente meno sfavorevole: remunerazione media del 4,2% su una scadenza media di 4,7 anni. In sostanza, si ottiene una maggiorazione di rendimento dell’1% rispetto alla situazione di mercato pre-crisi di marzo-aprile 2020, a fronte di aspettative di default per questo segmento di mercato che le agenzie di rating valutano tra l’8 e il 10% nel prossimo anno. Di conseguenza, per effettuare scelte di rischio appropriate con aspettative ragionevoli di rendimento, è indispensabile essere molto selettivi. La capacità degli emittenti di selezionare il proprio rischio fondamentale è una carta vincente per il controllo del rischio: nel 2020, con il crollo degli utili provocato dalla crisi sanitaria, la leva finanziaria media delle società statunitensi è salita mediamente del 50%”.
Continua, poi, fornendo importanti indicazioni sulla direzione da dare agli investimenti:
“Un’analisi approfondita del credito ci permette di cogliere le inefficienze del mercato, rare ma sempre presenti. Per farlo, è necessario operare con un alto grado di flessibilità che consenta di investire nelle aree meno affollate. Ad esempio, alcune obbligazioni convertibili out-of-the-money offrono rendimenti più interessanti rispetto alle loro controparti plain vanilla, ma sono spesso di dimensioni ridotte e prive di rating. Inoltre, è importante diversificare le aree geografiche d’investimento, spingersi oltre l’approccio per segmenti del mercato creditizio e parteciparvi se si identifica del valore su titoli subordinati, industriali, a premio”.