Juventus disordinata. Con i tre gol annullati a Morata per fuorigioco, la Juve perde 2-0 in casa contro il Barcellona nettamente superiore, gol di Dembèlè nel primo tempo e rete di Messi su rigore nel finale, al 91′. Non trovando il rivale di sempre Cristiano Ronaldo, ancora in isolamento, “la Pulce” Leo Messi vince la sfida con i bianconeri.
Juve-Barça: la partita
I blaugrana partono forte, al 14′ l’attaccante francese Dembèlè segna la rete del vantaggio che sorprende Szczesny. Al 15′ inizia il brutto rapporto di Morata con il fuorigioco, poteva essere il potenziale gol del pareggio. Tante occasioni e tanti errori all’Allianz Stadium di Torino, al 29′ si alza la bandierina dell’assistente dell’olandese Makkelie sul cross di Cuadrado ancora una volta per la rete invalida dello spagnolo Morata. Questione di millimetri. Nel frattempo Szczesny evita altri gol dei catalani e il primo tempo si conclude con il vantaggio di uno degli ospiti. Con inizio secondo tempo arriva la beffa per Morata che vede annullare il suo terzo gol al VAR. Ci prova anche Griezmann ma il francese non trova la porta. Secondo giallo per Demiral, punito il suo fallo sull’ex Pjanic e la Juve resta in dieci all’84’ mentre il fallo di Bernardeschi regala il rigore della vittoria agli spagnoli: gol di Messi al 91′ e si chiude così la seconda di Champions. Questa sconfitta lascia i bianconeri di Pirlo a quota 3 punti nel gruppo G.
I commenti
Il difensore bianconero Leonardo Bonucci subito dopo la partita: “I risultati non sono all’altezza – dichiara a Sky il capitano – è il momento di unirci e stringere i denti, di fare gruppo e tirare fuori il meglio di noi stessi. Sapevamo che era una partita difficile, avevano tante assenze come noi, ma abbiamo sbagliato troppo a livello tecnico e il Barcellona non perdona”.
L’analisi del tecnico Andrea Pirlo ai microfoni di Sky Sport: “Sapevamo che non sarebbe stata facile, contro una squadra che sa giocare a calcio e sono più avanti. Hanno giocatori che sanno fare questo tipo di partite, noi siamo in costruzione. Alla fine è una gara che ci servirà nel nostro percorso di crescita. Dovevamo occupare meglio il campo: in certe occasioni Kulusevski e Dybala erano troppo vicini. Abbiamo provato a tenere Chiesa sempre largo per farlo ricevere, poi le situazioni in campo le decidono i giocatori, ma l’obiettivo era permettere a Federico di andare in uno contro uno e non ci siamo riusciti. Bisogna essere più veloci nel cambiare gioco. La situazione è diventata frustrante quando siamo rimasti in dieci, perché bisognava rimanere lì per evitare di subire il terzo gol: questo i ragazzi non l’hanno capito”, conclude l’allenatore della Juve.