Lo studio è stato commissionato da BNP Paribas Cardif e condotto da Friendz, Tech & Social company, e si è svolto in maniera particolare coinvolgendo genitori di bambini tra i 5 e i 10 anni, nonché i bambini stessi.
Il risultato riguarda i bambini nati dopo il 2010, i cosiddetti nativi digitali, bambini nati in un periodo di diffusione tecnologica che ha permesso loro di crescere considerando i supporti tecnologici come uno strumento quotidiano.
I bambini, con l’aiuto dei genitori, hanno potuto rispondere ad alcune domande tramite un’apposita app utilizzando immagini e disegni. I temi principali erano l’uso delle apparecchiature elettroniche, il tempo libero, la sfera sociale, l’attenzione alla sostenibilità e all’inclusione, la sicurezza e il cyberbullismo.
Lo studio
Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif, ha dichiarato: “Ogni generazione, dagli Over 65 ai Millennials fino alla Generazione Z, già al centro di altre nostre ricerche, ha caratteristiche uniche, ma con la Generazione Alpha abbiamo scoperto un mondo completamente nuovo. I nati dal 2010 in poi riescono a rompere completamente gli schemi, regalandoci una vera e propria ‘ri-generazione’ umana che sovverte gli stereotipi di genere, supera le diversità culturali e difende il pianeta. Non sono solo semplici ‘nativi digitali‘ ma soprattutto ‘nativi social’, costantemente immersi tra vita reale e vita virtuale, esattamente la dimensione della nuova normalità. Una contaminazione che genera nuovi rischi e bisogni definendo la sfida all’orizzonte per il mondo assicurativo: proiettarsi nel futuro con soluzioni sempre più evolute, semplici e trasparenti per la protezione fisica e digitale di tutte le persone, anche dei più piccoli, rendendo l’assicurazione più accessibile”.
Alcuni dati
Secondo quanto emerso dallo studio il 62% dei bambini inizia ad usare dispositivi tecnologici prima dei 5 anni, lo smartphone per il 62% e il tablet per il 55%. Il 53% ha un dispositivo di proprietà, ma solo il 9% può utilizzarlo in autonomia, mentre il 45% è sempre controllato dai genitori e il 46% lo è a volte.
L’84% dei genitori dichiara di monitorarli per prevenire fenomeni di cyberbullismo. Il 50% dei genitori sostiene di spendere una cifra sotto i 200 euro mensili per le esigenze dei figli, il 42% varia tra i 200€ e i 400€, mentre solo il 3% dichiara di spendere più di 500€.