La Tunisia ha condannato l’attacco terroristico e la procura antiterrorismo della capitale ha aperto un’indagine sui contatti e la vita di Aoussaoui in Tunisia, il 21enne tunisino, autore dell’attacco terroristico alla basilica di Notre-Dame a Nizza in cui una donna è stata decapitata.
Alcuni familiari sarebbero già stati interrogati dagli inquirenti: aveva detto al fratello di “voler passare la notte davanti alla basilica”, dichiarazione rilasciata all’emittente televisiva Al Arabiya. L’uomo aveva anche inviato alcune foto dell’edificio al fratello, la famiglia ha inoltre confermato che “quello che abbiamo visto nelle immagini è lui, nostro figlio”. “Mi telefonò non appena arrivato in Francia”, ha raccontato la madre. Il ventunenne resta in prognosi riservata in ospedale per l’operazione subita ieri dopo che i poliziotti hanno aperto il fuoco su di lui.
Gli sviluppi
Un uomo di 47 anni, sospettato di aver avuto contatti con l’aggressore, è stato posto in stato di fermo. Lo si apprende da fonti giudiziarie, che invitano alla prudenza sulla natura dei rapporti fra il terrorista e il fermato.
Davanti alla basilica di Notre-Dame de l’Assomption brillano tante candele in memoria delle tre vittime e sono state deposte migliaia di corone di fiori. Una delle vittime era riuscita a fuggire in un bar vicino, ma è deceduta per le ferite riportate. “Il governo brasiliano annuncia, con grande tristezza, che una delle persone uccise era una brasiliana di 44 anni, madre di tre bambini, residente in Francia“. La mamma, secondo i testimoni, prima di morire ha detto “dite ai miei figli che li amo”.