Un altro grande addio in pochi giorni. Nella sua Roma, il grande Gigi Proietti avrebbe compiuto 80 anni, ma invece lascia un vuoto in tutte le persone care e nei suoi fan. Una carriera lunga oltre 50 anni che ha spaziato dal cinema al teatro. “Nelle prime ore del mattino è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia l’attore Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie”, fanno sapere i parenti.
Ricoverato in una clinica romana per accertamenti, era stato colpito ieri da un grave scompenso cardiaco. Da subito le sue condizioni erano apparse molto serie. Scrive su Twitter la sindaca della capitale Virginia Raggi: “Profondo dolore e grande tristezza per la morte di Gigi Proietti. Con lui perdiamo un pezzo di anima della nostra città. In questo momento siamo vicini alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che lo hanno amato. Roma non lo dimenticherà mai”. Ancora Veronica Pivetti, che scrive ricordando il famoso Maresciallo Rocca: “Una gioia e un onore aver fatto un pezzo di strada con te”.
Gigi Proietti: il maestro
Nato a Roma il 2 novembre 1940, appassionato musicista e cantante fin dalla giovinezza, durante l’università si avvicina al teatro sperimentale. Nel 1970 trionfa nel musical Alleluja brava gente e, da allora, la sua carriera è stata segnata solo da successi, sia a teatro, che al cinema o nel piccolo schermo. Poeta e regista, un vero maestro.
Il Gigi “nazionale” resterà sempre parte integrante dell’Italia, mezzo secolo di spettacolo italiano porta il nome di Gigi Proietti, sarà l’eterno Mandrake di Febbre da cavallo e non solo. L’attore romano ha infatti interpretato ruoli diversi in ben 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista, oltre ad aver registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche.
Molti non lo sapranno ma è stato anche doppiatore, tra cui del famoso Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman ma anche del primo Rocky e del genio della lampada di Aladdin, fino a Enzo, il saggio golden retriever protagonista di Attraverso i miei occhi.
”Raccontare la propria vita non è cosa da tutti – scrisse nella sua autobiografia Tutto sommato – Qualcosa mi ricordo -. Certo, chiunque può ricordare gli episodi, cercare di storicizzare, fare riflessioni su come passa il tempo e come cambiano le cose. Ma l’odore della povertà misto a quello del sugo della domenica, i richiami delle mamme ai figli discoli che non tornano per cena, l’allegria irrecuperabile del mercato, le chiacchiere sui marciapiedi come li spieghi a chi non c’era? I ‘faccio un goccio d’acqua’ sui muri ancora freschi di calce, la partita a tressette, la vita in strada, le donne ai davanzali, le chiacchiere dei disoccupati… Tutto questo, come puoi farlo rivivere in chi legge? Forse non è stato neppure come lo ricordi tu, perché nel ricordo hai enfatizzato qualcosa, e qualcos’altro hai rimosso”.
Proietti ci lascia, come ci si aspettava, con un’ultima opera sul grande schermo: nel film Io sono Babbo Natale, per la regia di Edoardo Falcone, sperando che i cinema riescano a riaprire per il 3 dicembre e vederlo di nuovo in cartellone.