Nel momento in cui si stipula un mutuo per una casa, si può scegliere tra tre opzioni: tasso fisso, tasso variabile e tasso misto. Vediamo cos’è e come funziona quest’ultima soluzione.
Tasso misto: cos’è e quali sono i vantaggi
Il mutuo a tasso misto combina il tasso variabile con il tasso fisso. Il mutuatario può scegliere di partire con uno dei due tassi, per poi passare all’altro dopo un certo lasso temporale. Quali sono i vantaggi di un tasso misto? Il richiedente può:
- scegliere il tasso più conveniente al momento della stipula del contratto;
- cambiare il tasso di interesse in itinere, per tutelarsi dalle condizioni svantaggiose del mercato;
- decidere di cambiare tasso tra le varie scadenze proposte dalla banca (da uno a dieci anni).
Tasso misto: scadenze
Le scadenze del tasso misto sono fissate a 1, 2, 5 o 10. Al termine di ogni periodo, il mutuatario potrà passare al tasso non scelto in precedenza.
Tasso misto: a chi conviene
Il mutuatario una volta consapevole di come funziona il meccanismo del tasso misto, ha due opzioni:
- iniziare con uno scenario con tassi bassi, per poi arrivare a quello con tassi rialzati;
- iniziare con un tasso elevato, per poi corrispondere dei tassi più bassi.
Tasso misto: svantaggi
Questa opzione ha un costo: lo spread bancario è tendenzialmente più alto rispetto a un mutuo a tasso unico, fisso o variabile. Un costo marginale in più consente una maggior tutela sui costi derivanti dai tassi di interesse futuri.