Vediamo in questo articolo le ultime notizie riguardanti la riforma pensioni prevista per il 2021, ad oggi 2 novembre 2020.
Non verrà prorogata Quota 100, provvedimento voluto dal governo Lega-5 Stelle in scadenza nel 2021. È stato definito troppo costoso per lo Stato e nemmeno troppo interessante per i pensionati visto che le richieste sono state inferiori alle attese. Tra le criticità riscontrate, non ha favorito quel ricambio generazionale che era tra gli obiettivi prefissati. Per uscire dal rigido schema della riforma Fornero e renderlo più flessibile si prospettano due possibilità, che rimangono al centro del dibattito politico.
La prima è l’aumento della Quota, da 100 a 102 e l’altra di concedere il pensionamento a qualunque età, ma solo dopo aver maturato almeno 41 anni di contributi, soglia un po’ più bassa di quella prevista ora per la pensione anticipata. Cosa cambierà?
Da Quota 100 a Quota 102: cosa cambia
La proposta per sostituire Quota 100 potrebbe essere Quota 102. Entrerebbe in vigore a partire dal 2022 offrendo la possibilità di andare in pensione a 64 anni con 38 anni di contributi (totale 102). Il principio di base è lo stesso, la differenza è l’età anagrafica più alta: 64 anni e non più 62. L’anticipo dell’età pensionabile medio si stima essere 2 anni e 7 mesi. Anche in questo caso la pensione sarà più bassa. L’anticipo di un anno di pensione porta ad una riduzione dell’assegno del 4%, fino al 15% se si anticipa di 3 anni e 8 mesi con Quota 102.
L’altra proposta pensioni: Quota 41
La seconda proposta per sostituire la legge Fornero è quella della pensione anticipata con Quota 41, ad oggi applicabile solo ai lavoratori precoci. I lavoratori precoci sono tutti coloro che hanno raggiunto almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima del 19° anno di età e che appartengono a una delle categorie tutelate: caregiver (coloro che assistono da almeno 6 mesi un familiare convivente, entro il primo grado, in casi specifici anche entro il 2° grado, portatore di handicap grave), invalidi civili dal 74%, disoccupati, addetti ai lavori gravosi, usuranti e notturni.
Il governo vorrebbe varare la pensione anticipata con Quota 41 per le categorie più fragili: malati immunodepressi, riceventi o in attesa di trapianto, diabetici, cardiopatici o pazienti in dialisi. Quota 41 è anche rivolta ai soggetti giudicati non idonei al servizio lavorativo e a coloro che sono impegnati in settori con un più alto rischio di contagio come la sanità e i trasporti.
Proroga Opzione Donna per tutto il 2021 confermata
La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha confermato la tanto agognata proroga di Opzione Donna per tutto il 2021. Questo consentirà alle donne di andare in pensione prima a 58 e 59 anni con almeno 35 anni di contribuzione. La diminuzione dell’assegno non è leggera: si perde una quota di pensione tra il 25 ed il 30%. La riapertura della “pensione anticipata rosa” non è un costo gravoso per lo Stato. Potrà infatti essere finanziata dai risparmi registratisi dalla differenza tra le risorse a suo tempo stanziate e quelle effettivamente utilizzate.