Tante sono le speranze riposte nel Recovery Fund, ma la situazione è ancora in divenire e poco chiara. Il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, ha dichiarato che: “Potrebbe essere bloccato dai veti incrociati tra gli Stati”. Inoltre, prosegue il Ministro: “Si è aperto un scontro tra Paesi come la Polonia e l’Ungheria che non vogliono interferenze o condizionalità sullo Stato di diritto, e i cosiddetti ‘frugali’ che spingono perché lo Stato di diritto sia irrinunciabile per accedere ai fondi”.
La situazione appare poco promettente perché: “Se la discussione continua così, con questi toni e con minacce di veto si potrebbe bloccare tutto”. Il Recovery Fund, quindi potrebbe slittare e gli aiuti finanziari legati al Covid, su cui molti fanno affidamento, potrebbero non giungere.
Secondo il Sole24Ore, questi soldi hanno già una destinazione, il 37% è destinato a progetti green, il 20% pari a circa 40 miliardi per progetti legati alla digitalizzazione per la banda larga. Il 10% per le infrastrutture della mobilità. Il 75% dovrebbe essere destinato al superbonus 110%.
Le parole di Conte sul Recovery Fund
Il presidente del Consiglio Conte si dichiara comunque ottimista e non teme lo stallo, dicendo: “Ne parleremo anche a Bruxelles credo. Dopo quello che è stato fatto non è possibile non procedere speditamente. Sono convinto che questi ostacoli verranno superati e ci sarà la finalizzazione di questo progetto”.