I pazienti affetti da coronavirus segnalano dei problemi legati all’ipercoagulabilità e aumento del rischio trombotico. Una ricerca dell’University of Maryland School of Medicine sostiene che la normale aspirina potrebbe aiutare a prevenire gli effetti peggiori.
Lo studio
Jonathan Chow, a capo della ricerca, e il suo team hanno esaminato le cartelle cliniche di 412 pazienti, di età media 55 anni, affetti da Coronavirus i cui sintomi hanno richiesto il ricovero ospedaliero tra marzo 2020 e luglio 2020. Tra questi 98 pazienti sono stati trattati con aspirina, che spesso è utilizzata per problematiche legate a malattie cardiovascolari.
Il Covid può provocare pericolosi coaguli nel sangue in vari organi, cuore, polmoni, ecc, con conseguenti gravi problematiche. I pazienti trattati con aspirina avevano un rischio inferiore rispetto ai pazienti non trattati. Inoltre questi pazienti avevano anche minor rischio di finire in terapia intensiva. La ricerca, quindi, prosegue con la terapia per poter intervenire sul virus.
Cauto ottimismo
Si tratta di un farmaco molto diffuso, che tuttavia non è utilizzabile da chiunque, infatti chi soffre di malattie renali croniche o assume farmaci fluidificanti o steroidi, potrebbe non poter assumere l’aspirina in sicurezza. Si tratta ancora di uno studio che va approfondito, ma che indica una buona strada.