A causa di un provvedimento, l’Uefa ha stoppato la Lazio, per via di alcuni recenti casi di Coronavirus all’interno dell’organico biancoceleste. La situazione relativa ai tamponi presenta numerose incongruenze. Infatti, sebbene i tamponi siano risultati negativi, la partenza in Russia è stata negata a Immobile, Leiva e Strakosha. Oltre a queste mancate partenze, Simone Inzaghi non è riuscito a ottenere il recupero di Lazzari e Luis Alberto, i quali erano già stati sottoposti all’isolamento. I due giocatori, tra l’altro, non hanno avuto nemmeno modo di unirsi al gruppo-squadra.
Un caso analogo venne riscontrato anche dall’Inter, con la mancata partenza di Hakimi e la sua conseguente negatività al tampone effettuato nel giorno successivo. A tal proposito, Lotito ha fortemente contestato l’esito dei tamponi effettuati dalla Synlab, il laboratorio a cui la Lazio si appoggia per questioni simili. Ogni squadra del campionato può scegliere il laboratorio più adatto, poiché non si è ancora riusciti a centralizzare le operazioni in una sede unica per tutte le squadre.
Coronavirus: i rischi che corre la Lazio
La situazione paradossale alla quale si è sottoposta la Lazio potrebbe compromettere in maniera drastica il percorso dei biancocelesti. Secondo la Procura, vi è forte necessità di accertare se la Lazio abbia violato o meno le norme disposte.
La FIGC, tramite una nota ufficiale, ha dichiarato quanto segue: “In caso di violazione del protocollo le società potrebbero subire una grossa ammenda, la penalizzazione o addirittura la retrocessione all’ultimo posto fino al termine del campionato“.