Sono sempre di più gli studi che aiutano a capire il comportamento del virus per comprendere meglio come affrontarlo, sia sotto l’aspetto medico che in altri ambiti.
Uno studio dell’Università del New Mexico ha provato a capire come si comporta la diffusione nell’aria del virus, in ambienti differenti; in particolare come si diffonde all’interno delle aule scolastiche.
Lo studio
Per eseguire la prova è stata ricostruita un’aula con 9 studenti e un insegnante e un sistema di aria condizionata. La ricerca ha evidenziato che la diffusione dell’aerosol non è uniforme all’interno della classe ed è influenzata dalla presenza dell’aria condizionata.
Inoltre dalla ricerca è emerso che la distanza di un metro non è sufficiente, infatti l’aerosol si trasmette anche nella distanza di 2,5 metri in quantità significative di 180 particelle al minuto. Inoltre gli studenti che si trovano in mezzo alla classe hanno più probabilità di venire a contatto con le particelle aeree.
Suggerimenti
Lo studio evidenzia eventuali comportamenti da tenere in classe. Gli schermi protettivi riducono notevolmente la diffusione degli aerosol e che tenere aperte le finestre fa uscire quasi il 70% delle particelle.
Importante si è rivelata l’aria condizionata che, da sola, può rimuovere fino al 50% delle particelle emesse dalle persone in aula. Tuttavia il restante delle particelle si deposita sugli arredi scolastici e rientrare in circolo.
Ovviamente l’igienizzazione si dimostra indispensabile, inoltre lo studio suggerisce che gli studenti più a rischio di complicanze dovrebbero trovare posto non al centro della classe, ma ai lati dove il contagio è meno probabile.