Le problematiche ambientali occupano sempre più spazio nei vari ambiti della società, quello dei trasporti è uno dei settori più coinvolti. Le auto elettriche rappresentano lo 0,2% del parco auto complessivo. Eppure segnano il passaggio importante verso la fine dell’uso dei combustibili fossili.
Uno dei problemi più diffusi legati a questo tipo di auto è la ricarica, che può avvenire con la ricarica pubblica delle colonnine oppure privata all’interno della propria abitazione. I sistemi di ricarica pubblica sono ancora di limitata diffusione.
L’auto del futuro
Si calcola che l’auto elettrica arriverà a quasi 5 milioni di elementi entro il 2030, oggi in Italia si trovano circa 8.500 Infrastrutture di ricarica con circa 16.700 relativi punti di ricarica. La diffusione delle colonnine diventa, quindi, un argomento indispensabile per l’espansione di questo tipo di automobile.
Per l’utente sarebbe ideale riuscire a ricaricare l’auto anche nei parcheggi mentre si fa la spesa o mentre si è al lavoro, quindi la diffusione delle colonnine dovrebbe diventare capillare.
La Motus-E è l’associazione che diffonde l’uso dell’auto elettrica in Italia e ha ipotizzato due situazioni per il futuro italiano delle auto elettriche. Nel primo caso prevedono la diffusione di colonnine pubbliche che andrebbero ad affiancare quelle domestiche. Il secondo scenario viene in aiuto a chi non può ricaricare l’auto in casa diffondendo una rete capillare di colonnine pubbliche come avviene già in alcune città europee.
Motus-E ha dichiarato in una nota: “È necessario accompagnare lo sviluppo del mercato veicolare con una adeguata copertura infrastrutturale pubblica e privata del territorio nazionale, attraverso piani di sviluppo condivisi e partecipati tra gli stakeholder e tutte istituzioni coinvolte. Sarebbe opportuno a questo scopo costituire una regia nazionale, di coordinamento tra Governo centrale, amministrazioni locali e stakeholder di settore che possa pianificare con strumenti adeguati la crescita infrastrutturale per arrivare alla redazione di un PNIRE rivoluzionato nella governance e nelle modalità di erogazione dei finanziamenti”.