Un tema ricorrente nell’ambito delle pensioni riguarda principalmente la presentazione della domanda apposita, e i tempi di attesa stimati.
Partendo dalla cosiddetta “finestra di attesa”, le date stimate prevedono un tempo di attesa variabile dai 3 ai 18 mesi, tenendo in considerazione che il processo seguente va a impattare negativamente sulla decorrenza della pensione.
Altrettanto tempo viene richiesto dalla giusta lavorazione della domanda di pensione, procedimento per la quale l’INPS impiega parecchio tempo. La mancata tempestività nella presentazione della domanda apposita può far sì che la liquidazione della pensione presenti delle incongruenze con la decorrenza pensionistica.
Per quanto riguarda questa sezione riguardante le pensioni, le domande che sorgono più frequentemente sono quelle che riguardano tempistica e chiarimenti. Per coloro che possiedono 42 anni e 10 mesi di contributi, per esempio, i tempi di attesa stimati si aggirano intorno ai 3 mesi. Vale a dire, 3 mesi dal raggiungimento dei requisiti maturati. La tempistica ideale per presentare la domanda apposita è quella di presentare la domanda almeno 6 mesi prima, considerando anche il periodo che comporta l’attesa.
Pensioni: proseguo del lavoro durante l’attesa
Durante la finestra di attesa, il lavoratore può scegliere se proseguire o meno la propria attività lavorativa. Una volta raggiunti i contributi necessari, il lavoratore in questione può anche decidere di interrompere l’attività lavorativa per attendere l’erogazione della pensione.
Per ovvie ragioni, il proseguimento lavorativo verrà ricalcolato anche in fase di liquidazione della pensione.