La situazione economica è pesantemente condizionata dall’emergenza sanitaria che ha causato interventi da parte del Governo al fine di limitare i danni all’economia per la situazione straordinaria che stiamo ancora vivendo.
La pandemia ha provocato un calo del PIL e, per correre in aiuto delle imprese impossibilitate a guadagnare, il Governo ha bloccato le cartelle esattoriali e sospeso le rate dei mutui. Questo ha bloccato anche i fallimenti di alcune società.
I numeri
Stando ai numeri della Camera Arbitrale di Milano, da inizio pandemia il numero delle aziende che ha chiuso si è dimezzato. Infatti i fallimenti sono in calo del 46% in tutta Italia, del 49% solo in Lombardia e del 53% nell’area di Milano, Monza, Brianza e Lodi. E contemporaneamente anche l’utilizzo di strumenti straordinari per situazioni di difficoltà è in calo del 48%.
Questa notizia, però, non è positiva come può sembrare, infatti il fermo dei fallimenti è in realtà rimandato di qualche mese. La possibilità di accedere agli strumenti di ricomposizione della crisi, aiuta sia i creditori che gli imprenditori, a queste richieste faranno ricorso le imprese tra qualche mese col rischio di arrivarci in condizioni economiche peggiori.
Il vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano, Rinaldo Sali ha spiegato: “Per come sono state prospettate, servirebbero a rafforzare il servizio di gestione delle crisi da sovra indebitamento, già attivo da alcuni anni e certamente efficace nell’aiutare consumatori, famiglie indebitate, piccole imprese (sotto l’attuale soglia fallimentare) e start up”.