Situazione sempre più difficile in casa Lazio dopo le ultime dichiarazioni dell’Asl sulla mancata comunicazione formale dei positivi biancocelesti.
Quella di domenica, contro la Juventus di Pirlo, è una delle partite più attese, ma prima di giocarla bisognerà risolvere il nodo causato dai tamponi “debolmente positivi” di Immobile e compagni.
Serie A, Lazio e il caso tamponi: la decisione della Uefa e le dichiarazioni dell’Asl
Infatti, la Uefa ha deciso in settimana di fermare la partenza dell’attaccante della Lazio, oltre a Leiva e Strakosha, grandi assenti del match europeo contro lo Zenit. I test effettuati prima della gara non davano il via libera ai giocatori e, per questo motivo, la società di Lotito non aveva scelta se non quella di lasciarli a casa.
Come riporta oggi La Gazzetta dello Sport, anche l’ultima dichiarazione della Asl di Roma complicano la situazione poiché conferma di non aver mai ricevuto una comunicazione ufficiale sui positivi – o debolmente positivi della Lazio -, se non solo una semplice telefonata. Per questo motivo, non sono state attivate le relative procedure al protocollo di sicurezza da dover mettere in atto in questi casi.
Serie A, Lazio e il caso tamponi: Immobile giocherà contro la Juve?
Inoltre, già la scorsa settimana dopo l’esecuzione dei tamponi prima della partita in Europa contro il Club Brugge, si erano presentate alcune positività, i cui nomi non erano stati comunicati dalla società. Tante le ipotesi circolare tra i tifosi, tra cui si pensava lo stesso Immobile, che è poi sceso in campo domenica contro il Torino.
Il problema torna a porsi, quindi, anche questo fine settimana e, in attesa di conoscere i risultati del tampone di Ciro Immobile, ieri un altro giocatore già isolato a casa da dieci giorni, ovvero Luis Alberto, ha reso noto sui social di essersi negativizzato.
Una buona notizia, dunque, per tutti i tifosi anche se comunque bisognerà attendere il responso dei test effettuati dal laboratorio a cui si affida la squadra biancoceleste prima di ogni partita di Serie A.
