Molti parlano dei benefici dell’avere accanto un animale domestico. Infatti, oltre a essere di compagnia, un amico a quattro zampe può aiutare il padrone in particolari condizioni di stress e di conflittualità e può rappresentare un valido sostegno per chi ha problemi di comportamento sociale e di comunicazione, specie se bambini o anziani, o per chi soffre di alcune forme di disabilità e di ritardo mentale.
Cos’è la pet therapy?
I giovamenti dell’essere a contatto con degli animali da compagnia possono essere utili anche in campo medico: di questo si occupa, appunto, la pet therapy. Ma cos’è la pet therapy? Il termine serve a indicare una serie complessa di utilizzi del rapporto uomo-animale in campo medico e psicologico. Nei bambini con particolari problemi, negli anziani e in alcune categorie di malati e di disabili fisici e psichici, il contatto con un animale può aiutare a soddisfare bisogni d’affetto, di sicurezza, di relazioni interpersonali, e recuperare alcune abilità che queste persone possono aver perduto. Questi sono i vantaggi delle Attività Assistite dagli Animali (AAA).
Pet therapy: terapie assistite dagli animali
La pet therapy può anche contribuire, in aggiunta alle terapie mediche tradizionali, al miglioramento dello stato di salute di chi si trova in particolari condizioni di disagio. Di questo si occupano le Terapie Assistite dagli Animali (TAA), interventi mirati a favorire il raggiungimento di funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive. Chi soffre di problemi cardiaci e di ipertensione, per esempio, può trarre beneficio dalla vicinanza di un animale perché, oltre ad aumentare la coscienza della propria corporalità, essenziale nello sviluppo della personalità, interviene anche nella riduzione della pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca. Inoltre la pet therapy propone co-terapie, da affiancare sempre a quelle mediche, dirette a pazienti colpiti da disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione, disturbi psicomotori, nevrosi ansiose e depressive, sindrome di Down, sindrome di West, autismo, demenze senili di vario genere e grado, patologie psicotiche, ma anche a quanti necessitano di riabilitazione motoria, come chi è affetto da sclerosi multipla o reduce da lunghi periodi di coma.