Chi è la donna che Joe Biden ha scelto come sua vicepresidente? Cerchiamo di capire in questo articolo qualcosa in più sull’ex senatrice della California, Kamala Harris.
Kamala Harris: l’asso nella manica di Biden
Dopo quattro anni dalla sconfitta di Hilary Clinton contro Trump, dopo trentasei anni dacché una donna, Geraldine Ferraro, corse per la vicepresidenza, e dopo cinquantacinque anni da che il Voting Rights Acts rimuovesse le barriere che ostacolavano il voto degli afroamericani, una donna nera indiana-americana varca la soglia della Casa Bianca e diventa la prima vicepresidente. È Kamala Harris.
La scelta di Biden è stata una scelta strategica. Infatti Harris ha avuto un forte appeal in un momento storico come questo, che vede protagonisti il movimento Black Lives Matter, MeToo e, più in generale, un nuovo assetto demografico, di cui la stessa Kamala Harris, più giovane, fa parte.
Kamala Harris e la reputazione da super poliziotto
Di madre indiana e padre giamaicano, Kamala Harris si definisce una procuratrice progressista, anche se questa affermazione raccoglie pareri discordanti. Spesso, infatti, è stata accusata, durante il suo incarico di procuratrice in California, di essere stata troppo dura nel combattere i reati, soprattutto di droga, commessi dai neri, e di non aver agito con fermezza per frenare la brutalità della polizia di Los Angeles. Per questi motivi Kamala è stata spesso definita un “super poliziotto”. Tuttavia, prima di dimettersi da procuratrice, Harris ha cercato di rimediare, aprendo alcune indagini sui diritti civili in due dipartimenti della polizia californiana, considerati i più violenti degli Stati Uniti, e creando un database sull’uso della forza da parte degli agenti.