Il clima elettorale che ha caratterizzato le elezioni USA è stato a più riprese caratterizzato da avvenimenti alquanto particolari. Dai presidi alle accuse cospirazioniste di Donald Trump, l’oramai ex presidente degli Stati Uniti ha creato nuovamente scalpore.
La battaglia legale contro il neo presidente Biden, proprio negli ultimi giorni, sembra essere ufficialmente entrata nel vivo dell’azione. Tra indagini per frode e casi di audio rubati, lo scenario che si cela dietro le elezioni statunitensi è intriso di colpi di scena e momenti salienti.
La battaglia legale condotta da Donald Trump si svolge essenzialmente su tre fronti: il primo riguarda la causa presentata da Trump al segretario di stato della Pennsylvania, Kathy Boockvar. L’accusa presentata al segretario è quella riguardante il conteggio dei voti per posta, giudicato meno rigoroso dei cosiddetti voti fisici.
Il secondo fronte riguarda quello delle elezioni non ancora terminate, presupponendo che buona parte dei voti siano stati ottenuti illegalmente. Terzo e ultimo fronte è quello riguardante l’indagine per frode elettorale, che persisterebbe solo in caso di prove evidenti e dimostrabili.
A rendere ancora più intrigante la vicenda riguardante le elezioni USA è il recente avvenimento di un audio “estratto”, contenente delle dichiarazioni in merito a quanto ribadito nei paragrafi citati.
Elezioni USA: la vicenda dell’audio rubato
L’ennesima vicenda che ha coinvolto i due rappresentanti politici americani nelle elezioni USA è quella relativa alla vicenda dell’audio rubato. Infatti, da un estratto audio derivato da una conferenza, emerge un avvertimento rivolto ai federali da parte degli esponenti della frangia di Trump.
“Dovete giocare fino al fischio finale che ancora non è arrivato”, sarebbe stato il messaggio di uno di vertici dell’agenzia: “Le elezioni sono ancora in corso e il Collegio elettorale non ha ancora votato. Non c’è alcuna transizione in corso”. Poi, l’avvertimento: “Attenzione, perché Washington alla fine è davvero una piccola città”.