La cantante americana Britney Spears ha perso la battaglia legale che la vede coinvolta contro il padre James Spears, suo tutore legale, nonché gestore del patrimonio della Spears.
Britney Spears contro il padre
Risale al 2008 l’episodio che ha cambiato per sempre la vita di Britney Spears. La cantante ebbe il cosiddetto mental breakdown, un crollo emotivo per cui dovette andare in un centro di riabilitazione. Solo dopo alcuni mesi, la Spears ritornò ad essere libera senza essere succube di alcol o farmaci.
Questo evento, però, ha segnato un passaggio importante per la cantante di Ops I did it again e Toxic. Il padre prende pieno possesso delle finanze della figlia diventando a tutti gli effetti il tutore legale dell’intero patrimonio della figlia che vale miliardi di dollari, ma non solo. James Spears viene anche pagato 130 mila dollari all’anno per svolgere questo ruolo.
#FreeBritney: il movimento per salvare la Spears dal padre
Sono passati ormai anni da quell’avvenimento e la Spears non ci sta. Per questo, recentemente ha deciso di sporgere denuncia contro il padre. Lo scopo è quello che possa tornare a essere lei l’unica ad amministrare il suo patrimonio.
Il tribunale di Los Angeles, tuttavia, non ha dato ragione a Britney Spears, almeno temporaneamente. Questa decisione ha scatenato l’ira dei fan della cantante di tutto il mondo ed è nato un vero e proprio movimento caratterizzato dall’hashtag #FreeBritney a cui hanno aderito anche molti colleghi della popstar.
Il punto è che ciò che il padre ha cercato di fare in tutti questi anni è applicare una misura cautelativa legale che si applica a chi di solito ha problemi mentali o è anziano. Ma Britney Spears è capace di intendere e di volere e vorrebbe tornare a calcare i palchi, ma fin quando il suo tutore sarà suo padre, ciò non sarà possibile. Per questo, la sua battaglia legale non accenna minimamente ad arrestarsi.