Lucia Azzolina
Foto: Lucia Azzolina / Ufficio Stampa Senato

L’emergenza Covid continua a tenere banco all’interno del nostro Paese: tra zone rosse, arancioni e gialle, cambiano le misure restrittive ma il tema della scuola resta uno dei punti più discussi, tra chi chiede la chiusura e chi, al contrario, insiste sulla loro apertura.

Covid in Italia: le ultime dichiarazioni del ministro Lucia Azzolina

Intervistata da Radio Anch’Io, così come riporta l’Ansa, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina continua sulla sua linea. Nonostante la chiusura delle scuole superiori in gran parte dell’Italia e la conseguente attivazione della DAD (didattica a distanza), la situazione contagi non tende a migliorare e mentre il Governo valuta un secondo lockdown totale, l’Azzolina ha voluto dire la sua su quanto sta accadendo.

“Sono convinta che con la chiusura delle scuole rischiamo un disastro educativo, sociologico, formativo, psicologico. Un bambino che deve imparare a leggere e a scrivere, non può farlo da dietro uno schermo. Dobbiamo essere molto prudenti, i ragazzi hanno diritto ad un pezzo di normalità nella loro vita”: sono queste le parole con le quali il ministro dell’Istruzione ha difeso la scelta di mantenere aperte almeno le scuole elementari e medie.

Covid e scuola: la protesta di Anita contro la DAD e la telefonata del ministro Azzolina

Intanto, nella giornata ieri, la stessa Azzolina ha contattato telefonicamente Anita, la bambina di Torino che da giorni ha deciso di protestare davanti alla sua scuola contro l’attivazione della didattica a distanza. Scelta forzata, quella del Governo, per provare a contenere la curva dei contagi e ridurre l’affollamento sui mezzi pubblici nelle ore di punta, ma non tutti hanno accettato questo ennesimo allontanamento dagli ambienti scolastici.

Così Anita, insieme a una sua compagna, ha voluto lanciare un messaggio a tutte le istituzioni, scegliendo di seguire le lezioni da un banco posto all’esterno della scuola. Un gesto che nasce con la speranza di poter tornare a studiare in presenza seguendo tutte le precauzioni del caso.

“Oggi la situazione è diversa. Oggi la scuola è molto preparata. Non si deve pensare solo ai rischi derivanti dalla riapertura delle scuole. Pensiamo a quelli che ci sarebbero con la chiusura”, ha  ribadito l’Azzolina.

Ciò che preoccupa di più il ministro è infatti il possibile divario che potrebbe crearsi tra gli studenti delle varie Regioni, dove alcuni hanno ancora la possibilità di frequentare di presenza, mentre altri proseguono con la DAD già da diverse settimane.

Una situazione sulla quale il Governo sta lavorando perché, come conclude l’Azzolina, “un bambino campano in questo momento a causa di un regionalismo delle diseguaglianze non ha lo stesso diritto di andare a scuola rispetto a un bambino lombardo o veneto”.