Il portavoce dell’Esecutivo comunitario, Eric Mamer, ha annunciato che il contratto per il vaccino anti-Covid 19 per Pfizer-Biontech è pronto, chieste 300 milioni di dosi per battere il coronavirus. Vista la situazione di emergenza a livello europeo cerca di accelerare le pratiche la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, che conferma la creazione di “una task-force da mobilitare rapidamente in seno all’Ecdc, a sostegno degli Stati membri” e si dichiara fiduciosa nell’arrivo dei vaccini fine anno o a inizio 2021.
Bisogna, però, pensare all’iter che dovrà percorrere il vaccino prima delle approvazioni finali, la cosiddetta procedura di rolling review (che prevede almeno due round di valutazioni di 15 giorni l’uno) quindi sarà necessario almeno un mese per l’ok finale ma Franco Locatelli, membro del Cts, ha confermato: ”le prime dosi del vaccino le vedremo a metà gennaio”.
All’Italia servirebbero più dosi del vaccino Pfizer-Biontech
“Autorizziamo un contratto per un massimo di 300 milioni di dosi del vaccino sviluppato dalla società tedesca BioNTech e Pfizer“, ha detto ieri la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, spiegando che vorrebbe distribuire il vaccino rapidamente in tutta Europa ma – secondo Il Sole 24 ore – le dosi non sarebbero sufficienti neanche a coprire la sola Italia. Infatti, potranno essere vaccinati meno di 14 milioni di italiani, un numero che comprenderebbe solo la popolazione più esposta al virus e a rischio, come gli anziani e gli operatori sanitari, ma anche i soggetti di deboli e con patologie.
“All’Italia servirebbe almeno 13,5% delle 200 milioni di dosi che prenoterà Bruxelles alla Pfizer e alla società tedesca”, scrive il quotidiano milanese. Inoltre, gli ospedali italiani sono in procinto di collassare, non solo per carenza di personale ma soprattutto per la mancanza di posti letto. La situazione risulta drammatica, nonostante le restrizioni dell’ultimo Dpcm, a causa della recente e rapida diffusione del coronavirus.