Assembramenti Covid

La geografia dell’epidemia di coronavirus è in costante cambiamento e dopo le ultime decisioni prese dal Governo per la regione Toscana e Campania, domani è la volta dell’Abruzzo.

Covid in Italia: l’Abruzzo diventa zona rossa

Il presidente della Regione Marco Marsilio ha firmato, nella giornata di ieri, la nuova ordinanza con la quale si darà il via alla zona rossa a partire da domani, mercoledì 18 novembre. Una decisione arrivata pochi giorni dopo il cambio da giallo ad arancione voluto dal Governo a seguito degli ultimi dati sanitari. Una scelta, quella dell’Abruzzo, volta a evitare l’affollamento all’interno degli ospedali che, oggi come non mai, preoccupano sempre di più.

Con la nuova ordinanza, che rimarrà in vigore fino al prossimo 3 dicembre, sarà vietato ogni tipo di spostamento anche all’interno del proprio Comune se non per ragioni di salute o lavoro. Restano aperte le scuole dell’infanzia e quella primaria, mentre tutte le altre proseguiranno con la didattica a distanza.
Inoltre, chiudono tutti i negozi ad eccezione di quelli che svolgono attività di vendita di beni di generi alimentari e di prima necessità. Restano aperte anche le farmacia, le parafarmacie, le edicole e i tabacchi.
I ristoranti e i bar, già chiusi dopo il precedente cambio di colore da giallo ad arancione, potranno continuare la loro attività solo per l’asporto e il domicilio entro le ore 22.

Per il resto, valgono tutte le regole già applicate alle altre zone rosse ovvero Lombardia, Piemonte, Calabria, Toscana, Campania e Alto Adige.

Covid in Italia: la richiesta dei medici in Puglia

Nel frattempo, nelle altre Regioni proseguono le polemiche sulle misure restrittive applicate già a partire da domenica 15 e mentre alcune chiedono di tornare da rosse ad arancioni, ci sono altre che invece rischiano una chiusura generale.

È il caso della Puglia, dove il grido di allarme arriva soprattutto da parte dei medici impegnati in prima linea nella lotta contro il covid. Sono loro, infatti, a chiedere maggiori chiusure all’interno della propria Regione in quanto il contagio del virus si sta propagando sempre più velocemente tra la popolazione pugliese.