Non sembra possibile ma è proprio così: Rubén Dario Limardo, 35 anni, è uno schermidore venezuelano, campione olimpico a Londra 2012 e medaglia d’argento ai mondiali 2013 e in quelli del 2018 nella spada individuale; adesso, insieme ai suoi compagni della nazionale, si trova in ritiro permanente in Polonia, dove si prepara per Tokyo 2021.
Oltre a due allenamenti giornalieri, i 21 atleti devono anche guadagnarsi da vivere. Gli sponsor hanno sospeso i pagamenti e Limardo si è trovato un impiego come rider per Uber Eats. Su Instagram il campione pubblica una sua foto con la bicicletta e lo zaino verde della piattaforma americana con scritto: “se sei a Lodz, Polonia, e ordini da Uber Eats, è possibile che il tuo cibo venga consegnato da un campione che ha deciso di non arrendersi mai. In un anno normale oggi staremo parlando di Tokyo 2020, ma vedete che non è così”.
Ogni giorno il campione olimpico di Londra sale in sella alla sua bicicletta e porta il cibo a casa di chi si è servito dell’app per ordinarlo. “La grande crisi economica del Venezuela e poi quella generata dalla pandemia, e inseguire un sogno a volte non è una combinazione così buona – spiega l’atleta venezuelano – hanno ridotto all’osso i nostri rimborsi spese. Inoltre gli sponsor che avevamo hanno interrotto da mesi i pagamenti dicendoci che riprenderanno a darci qualcosa il prossimo anno, visto che l’Olimpiade ci sarà nel 2021. Quindi dobbiamo inventarci qualcosa per tirare avanti, e quello del rider è un lavoro come un altro. Non lo faccio solo io, ma praticamente tutti i miei compagni di squadra. Ogni volta che faccio una consegna dico a me stesso che anche questo mi aiuterà ad ottenere la medaglia che voglio ai Giochi di Tokyo“.
Il sogno di Limardo: Tokyo 2021
Non è ancora certo che queste Olimpiadi 2021 si faranno, causa pandemia globale, ma i giapponesi sono fiduciosi. Limardo si impegna, nella scherma e nella vita per raggiungere il suo sogno: un altro oro, questa volta alla conquista di Tokyo. Pedalando per le strade di Lodz, il trentacinquenne, con rispetto e umiltà, ha intenzione di ripetere l’impresa di Londra 2012, non solo, scrive ancora sul post: “Da 19 anni vivo in Polonia e da 5 anni sono padre di famiglia, quindi posso dire con orgoglio che oltre allo sport ho un secondo lavoro per guadagnarmi da vivere e mantenere la mia famiglia. Non ho tralasciato neanche un giorno di allenamento, tuttavia non potevo sedermi ad aspettare le risorse da atleta, per la prima volta nei miei 35 anni mi sono dedicato a qualcosa che non sia lo sport e questo mi riempie di soddisfazione“.
Conclude poi Limardo: “Anche io, ultima medaglia d’oro olimpica del Venezuela – secondo atleta nella storia del suo paese a vincere un titolo olimpico dopo il pugile Francisco Rodriguez, oro a Messico ’68 – esco per strada a lavorare ogni giorno per andare di pari passo con i sogni che ho ancora da realizzare. Adattarsi ai cambiamenti è definitivamente un lavoro per valorosi“.