Colloquio di lavoro

Proseguono gli interventi da parte dell’Europa nei confronti dell’Italia, per dare un concreto aiuto all’economia pesantemente segnata da questa difficile situazione sanitaria che coinvolge il Paese e che dovrà continuare ancora per qualche tempo.

Il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo con lo scopo di attenuare i rischi di disoccupazione in fase emergenziale, il SURE, è stato pensato proprio per aiutare in ambito lavorativo limitando i danni riportati durante la pandemia.

L’intervento europeo

Saranno 6,5 miliardi di euro i soldi che verranno destinati all’Italia, la Commissione Europea ha predisposto 14 miliardi di euro da versare a 9 Paesi membri dell’unione come seconda rata prevista dal programma SURE. I soldi saranno un prestito e verranno utilizzate per finanziare la cassa integrazione nazionale.

Gli altri paesi beneficiari sono Croazia, che riceve 510 milioni di euro; Cipro con 250 milioni di euro; la Grecia, 2 miliardi di euro; la Lettonia, 120 milioni di euro; la Lituania 300 milioni di euro; Malta 120 milioni di euro; la Slovenia 200 milioni di euro e la Spagna che riceve 4 miliardi di euro.

L’annuncio è stato fatto ieri su Twitter dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Il SURE è l’intervento pensato dall’Unione Europea prima del Recovery Fund e aveva lo scopo di contrastare gli effetti della crisi e risollevare l’occupazione profondamente segnata dal Covid-19.

Positivi i commenti da parte dei politici: “Europa e Italia sono impegnate al massimo per proteggere i posti di lavoro e aiutare le lavoratrici e i lavoratori più colpiti dalla pandemia”, ha dichiarato su Twitter Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia.

Mentre il ministro degli Affari Europei, Vincenzo Amendola, ha commentato: “Con il fondo Sure proteggiamo le nostre imprese e i nostri lavoratori. Insieme ce la facciamo. L’Europa è la nostra comunità di destino”.