Giuseppe Conte

Il Decreto Ristori del 28 ottobre ha previsto ulteriori misure urgenti per aiutare i lavoratori nel difficile periodo di emergenza Covid-19. La maggior parte dei contributi sarà a fondo perduto, per un totale di circa la metà dei 5 miliardi di euro previsti dal decreto.

Decreto Ristori: le categorie coinvolte

In questa nuova misura vengono rifinanziati:

  • il Fondo emergenze cinema e spettacolo con 100 milioni di euro;
  • il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali con 50 milioni di euro;
  • il Fondo emergenze agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche con 400 milioni di euro;
  • infine altri 400 milioni verranno indirizzati a un contributo a fondo perduto per le strutture ricettive e gli stabilimenti termali.

In particolare, nel settore editoriale saranno stanziate come misure assistenziali, finanziate queste attraverso il Fondo emergenza per le imprese e istituzioni culturali, la Tax credit librerie del valore di 10 milioni, agevolazioni per gli acquisti di libri fino a 30 milioni di euro, e, infine, aiuti per un totale di circa 5 milioni da destinare alla categoria dei traduttori editoriali.

Decreto Ristori: le nuove misure previste

Il decreto prevede altre misure assistenziali come la cancellazione della seconda rata dell’IMU, da pagare entro il 16 dicembre 2020, per ristoratori, gestori di cinema, teatri, palestre, piscine e altre attività colpite dalla chiusura totale o anticipata alle 18.00. Inoltre saranno sospese le procedure esecutive per il pignoramento dell’immobile destinato a prima casa per 6 mesi a partire dall’entrata in vigore del decreto Ristori, quindi fino al 29 maggio 2021, e verrà previsto un credito d’imposta sugli affitti commerciali al 60%, che interessa i mesi di ottobre, novembre e dicembre. È stata, infine, istituita la Cassa integrazione ordinaria per i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività a causa di eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica, per una durata massima di ulteriori 6 settimane, nel periodo compreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021. Per quanto riguarda il settore giudiziario, si è pensato di agevolare le pratiche attraverso implementazione via PEC del deposito di atti e documenti, di permettere l’accesso agli atti da remoto e la possibilità di procedere al divorzio o alla separazione senza l’obbligo di comparizione delle parti.