Il cantante Ghali ha commentato la sua imitazione fatta da Sergio Muniz nell’ultima puntata del programma di Rai1 Tale e quale show, infatti lo spagnolo in gara ha interpretato il brano di successo Good Times, estratto dall’album DNA.
La BlackFace è umiliante
“Bastava l’autotune e un bel look. Non c’è bisogno di fare la BlackFace per imitare me o altri artisti”. Il rapper milanese non è stato contento di come l’attore spagnolo è stato truccato per assomigliargli il più possibile: “Non c’era bisogno di scurire il viso”, ha esordito Ghali in un video pubblicato sui social mentre seguiva lo show condotto da Carlo Conti. “La BlackFace è umiliante“, afferma il rapper, poiché in Italia non c’è ancora la giusta sensibilità e dietro la BlackFace c’è una storia che va ben oltre un semplice make-up; “Potete dire che esagero, che mi devo fare una risata e che non si vuole offendere nessuno, lo capisco. Ma per offendere qualcuno basta semplicemente essere ignoranti, non bisogna per forza essere cattivi o guidati dall’odio. Si può anche essere delle brave persone e non sapere la storia del BlackFace”.
Il rapper di origini tunisine ha infatti spiegato la storia dietro la BlackFace, nata in America “per spaventare i bambini”, tale fenomeno vede attori bianchi che in scena si scurivano la pelle col trucco per interpretare personaggi cattivi e pericolosi, capaci di atrocità. Tanto che negli Stati Uniti è ormai una pratica inaccettabile.
L’Italia sempre un passo indietro
L’Italia è ancora l’unico paese che per imitare un uomo di colore si dipinge la faccia e accusa il programma serale di essere recidivo. “La BlackFace è stata utilizzata più volte in questo programma: siamo gli unici che lo fanno, ormai siamo quasi l’unico paese. La comunità nera continua a chiedere di smettere ma non cambia niente. Bisognerebbe capire cosa è e cosa ha portato negli anni. Io non smetterò di esprimermi e dire la mia su certe tematiche solo perché a qualcuno potrei sembrare un pignolo o tutte quelle cose che scrivete… Mi dispiace un po’ ma continuerò per la mia strada”.
Non fa caso alle risposte sulla sua critica su Muniz e Tale e quale show; peraltro, il programma vede nel 2020 la sua stagione vincente, oltre 4 milioni di spettatori e del 19% di share, nell’anno della pandemia da Covid-19, che ha costretto al ricovero in ospedale lo stesso conduttore, vede i migliori risultati.
A mettere il carico da 90 è stato il commento di Loretta Goggi a fine esibizione di Muniz che sottolinea la differenza estetica tra i due, così il rapper si rivolge direttamente al canale di stato: “Non facciamo una bella figura né con chi è meno superficiale in questo Paese e nemmeno con chi ci guarda da fuori. Ci sono tante caratteristiche che si possono riprodurre e imitare in un personaggio. Perché il BlackFace è condannato ovunque specie in un anno come questo in cui gli avvenimenti e le proteste sono stati alla portata di tutti – ricordando il movimento Black Lives Matter -. È la seconda volta che mi emulate in questo modo, dipingendo la faccia, oltre a fare commenti usando luoghi comuni e paragoni su aspetto fisico e bellezza. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso“.