Pensioni

Con la Legge di Bilancio 2021 le pensioni cambieranno volto: sono in arrivo molte novità. A partire dalle proroghe di Quota 100, Ape Sociale e Opzione Donna. Queste ultime due, però, rimarranno soltanto un altro anno. Inoltre, il prossimo anno verrà effettuata la rivalutazione sugli assegni delle pensioni e molti contribuenti attendono di vedere quanto aumenterà il loro importo.

Rivalutazione assegni pensione: come  cambiano gli importi?

Parlando di rivalutazione delle pensioni e di perequazione è impossibile non arrivare all’inflazione, ovvero all’aumento generale dei prezzi. Da questo parametro, infatti, si basa la ridefinizione degli importi degli assegni pensionistici che, al variare dei prezzi, devono mantenere il loro potere di acquisto, cioè ogni pensionato deve poter acquistare di anno in anno gli stessi beni nonostante la variazione del loro prezzo.

Il meccanismo che permette alle pensioni di restare “invariate” nel loro potere di acquisto è definito perequazione automatica.

Basandosi sull’indice dei prezzi al consumo per famiglie, operai e impiegati elaborato dall’ISTAT, quindi, si va a definire il valore da aggiungere dagli assegni.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze definisce già verso fine novembre un tasso provvisorio, che dovrà essere poi confermato all’inizio del nuovo anno. A causa del Covid-19, però per il 2021 le pensioni potrebbero restare invariate.

L’assegno 2021 potrebbe restare invariato?

La Legge di Bilancio non ha previsto cambiamenti epocali per le pensioni nel 2021: infatti, gli importi degli assegni potrebbero addirittura restare invariati.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel dettaglio, aveva ipotizzato una rivalutazione fissa allo 0,40% (nel 2019 era stata di +1,1%). La rivalutazione, comunque, spetterà – per effetto dell’ultima Manovra finanziaria 2021 – soltanto ai titolari di pensioni inferiori di 4 volte il trattamento previdenziale minimo previsto dall’INPS (513 euro).

Ma perché per quest’anno l’indice dei prezzi al consumo non ha fatto aumentare l’importo degli assegni? Ebbene, l’ISTAT ha denotato un numero negativo, per cui il tasso da applicare sarebbe -0,30% che però comporterebbe una decurtazione negativa sugli assegni pensionistici.

Dunque, se non ci sarà negli ultimi mesi dell’anno una grave impennata dell’inflazione, per il 2021 non saranno previsti aumenti sugli importi degli assegni pensionistici.