“Cercheremo di riaprire le scuole prima di Natale”, così ha detto Giuseppe Conte ospite nel programma di Lilli Gruber, anticipando anche alcuni temi che confluiranno nel nuovo Dpcm di Natale.
Tra le altre cose, il premier ha parlato di spostamenti, cenoni, feste, economia e scuola. Quest’ultima è al centro dell’attenzione dell’Esecutivo, che punta alla riapertura degli edifici prima di Natale. Ecco le ipotesi e i dubbi che stanno avanzando le Regioni.
Scuola, ipotesi di apertura prima di Natale
La scuola rimane la priorità per il Governo e in particolare per la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Prima ancora di pensare all’apertura degli impianti sciistici, infatti, molti ritengono che la questione fondamentale sia l’istruzione dei ragazzi.
Per questo motivo, il Comitato Tecnico Scientifico ha invitato tutto il Governo a pensare alle varie ripercussioni che la didattica a distanza sta avendo sui ragazzi. Costretti a casa anziché sui banchi di scuola, il rischio è la perdita della socialità e della voglia di studiare che spesso scarseggia. Anche la concentrazione da casa è difficile da mantenere. L’Esecutivo, quindi, sta valutando un possibile rientro prima di Natale.
La prima ipotesi, però, era quella di riaprire le scuole superiori dal 7 gennaio, ma la possibilità di registrare una nuova ondata di contagi dal prossimo anno è alta. Inoltre, molte Regioni hanno emanato provvedimenti molto più restrittivi anche riguardo le scuole elementari, le scuole dell’infanzia e gli asili nido. il Governo potrebbe presto impugnare questi provvedimenti.
I dubbi delle Regioni sulla riapertura delle scuole
Le prime Regioni ad opporsi a un’apertura delle scuole prima del Natale sono state il Lazio e la Campania.
Il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, invita alla prudenza nella riapertura sia delle scuole superiori sua delle classi seconde e terze delle scuole medie nelle zone rosse.
Inoltre, se il nuovo Dpcm potrebbe entrare in vigore dal 4 dicembre, ciò significa che le scuole potrebbero cominciare dal 7 dicembre. Seguendo quindi il calendario scolastico, mancherebbero due settimane alle vacanze di Natale, che inizierebbero il 23 dicembre. Campania e Puglia si chiedono quindi se ci sono – ad oggi – le condizioni per riaprire le scuole.
Un altro nodo da sciogliere sarebbe quelle delle lezioni a turni e dell’eventuale sfruttamento dei pomeriggi per spalmare l’afflusso di studenti negli istituti scolastici. Infine, occorre considerare anche il pressing sui trasporti: più gente in giro significa anche più rischio di creare assembramento all’interno dei mezzi del trasporto pubblico.
Ma la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ritiene che “non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina”.