Pensioni

Quota 100 perde audience: la finestra di uscita dal lavoro voluta da Matteo Salvini ha visto calare le adesioni. Infatti, tra le possibilità di pensionamento, Quota 100 permette di lasciare il lavoro con 62 anni e 38 di contributi. Ma dal 2021 potrebbero cambiare alcuni criteri.

Pensioni: Quota 100, calano le adesioni

La richiesta di adesione a Quota 100 tra giugno e settembre 2020 è nettamente calata: le domande totali pervenute all’INPS, infatti, sono state soltanto 36 mila. Persino le richieste di pensione di anzianità hanno superato quelle di Quota 100.

Dal momento in cui è stata approvata la riforma voluta da Salvini – che prevedeva il pensionamento a 62 anni d’età e con 38 anni di contributi versati – a ottobre 2020, sono state erogate 242.361 pensioni. Ma il Governo aveva previsto almeno 300 mila erogazioni per il triennio di sperimentazione di Quota 100 (che terminerà nel 2021).

Quale pensionamento scelgono gli italiani?

In merito, invece, al pensionamento anticipato i dati sono i seguenti (come riportato da Il Sole 24 Ore):

  • l’opzione di pensionamento con 42 anni di età e 10 anni di contributi versati (41 anni per le donne + 10 anni di contributi versati), ha ottenuto 55 mila richieste negli ultimi 4 mesi. Nel complesso, comunque, l’opzione di uscita anticipata dal lavoro è stata scelta da 241.820 persone.
  • Opzione Donna, ovvero il pensionamento rosa che richiede almeno 58 anni di età e 35 anni di contributi versati, è stata scelta da 42 mila lavoratrici. Ad oggi, inoltre, sono 30.637 le donne che hanno ottenuto la pensione attraverso questa opzione.
  • Infine, per quanto riguarda i lavoratori precoci, il pensionamento è possibile (fino al 2026) con 41 anni di contributi per coloro che possono far valere almeno 12 anni di contribuzione prima del 19esimo anno di età. Le domande accolte sono state 10.900 (nel 2019 erano state 13.178).