Lucia Azzolina
Foto: Lucia Azzolina / Ufficio Stampa Senato

La situazione delle scuole è ancora poco chiara. Da una parte la ministra Azzolina che preme perché le scuole vengano aperte e dall’altra la situazione che rimane pressoché identica alle settimane che hanno indotto la chiusura degli edifici scolastici.

Intervenuto alla trasmissione “Otto e mezzo” su La7, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha dichiarato che si sta lavorando per la riapertura delle scuole prima di Natale compatibilmente con la curva epidemiologica.

La situazione scolastica

Oggi è prevista una riunione tra la ministra Azzolina e i sindaci delle città metropolitane che rappresentano una grossa fetta di cittadini.

Secondo la Ministra bisogna “fare squadra” mantenendo aperte le scuole che hanno continuato a fare didattica in presenza nonostante la pandemia. L’obiettivo dell’incontro è stabilire le modalità e le tempistiche per il ritorno a scuola.

Le parole della ministra

Intervistata a Sette Storia su Rai Uno, Azzolina ha dichiarato: “Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina. Nell’ultimo periodo le Asl sono andate in affanno, si è chiesto a tutti i settori del Paese di fare un sacrificio, e anche la scuola ha dato una mano, ma mi auguro che sia una parentesi brevissima. Gli studenti hanno diritto di stare il più possibile a scuola”.

Il responsabile del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo ha detto: “Le scuole devono, non possono, ma devono, restare aperte. Se avremo momenti analoghi all’estate, l’evoluzione dell’epidemia porterà a dati simili o addirittura peggiori di quelli attuali. Significa che le scuole rischiano di restare chiuse altre settimane”, dimostrandosi anche preoccupato per la preparazione futura dei nostri studenti.

Le proposte

Tra le possibili proposte vi è quella che prevede ingressi scaglionati in modo da evitare assembramenti sia sui mezzi che a scuola. La chiusura delle scuole rimane in vigore fino al 3 dicembre prossimo, cioè fino alla scadenza dell’attuale Dpcm.

Dopo quella data è atteso un ulteriore Dpcm che, tenendo conto dei movimenti delle curve di contagio, potrebbe rispondere alle domande e le incertezze sulla ripresa della scuola.