Nella bozza della legge sul Bilancio presentata dal Governo vi sono importanti novità per quanto riguarda il tema pensioni.
Pensioni 2021: prorogata Opzione donna e Ape sociale
Le ultimissime notizie sulle pensioni per il prossimo anno riguardano la conferma della proroga dell’Ape sociale e dell’Opzione donna. L’estensione dell’Ape sociale renderà possibile anche per tutto il 2021 accedere alla pensione a 63 anni di età e con 30 anni di contributi a invalidi, caregiver e disoccupati, mentre i lavoratori gravosi avranno bisogno di 36 anni di contributi. Anche l’Opzione donna è stata prorogata per il 2021. Le donne potranno accedere al pensionamento con il regime sperimentale se lavoratrici dipendenti nate nel 1962 oppure se lavoratrici autonome nate nel 1961, entrambe le categorie con 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2020. Nonostante l’Opzione donna consenta di accedere in largo anticipo alla pensione di vecchiaia, lo svantaggio è che la misura prevede un ricalcolo contributivo dell’assegno previdenziale, il quale penalizzerebbe fortemente soprattutto coloro che hanno molti anni di contributi accreditati prima del 1996.
Ultimissime pensioni: per ora niente Quota 100 e isopensione
Ancora non è stata prevista una proroga per altre due importanti misure che hanno segnato il nostro sistema pensionistico degli ultimi anni: Quota 100 e isopensione.
La Quota 100, nata come misura sperimentale, decadrà il 31 dicembre 2021 e, ad oggi, non è prevista una proroga. L’assenza di questa preoccupa molto i lavoratori, i quali vorrebbero che il Governo si preoccupasse di chi è rimasto escluso dall’ottava salvaguardia. Inoltre chiedono che il Governo possa prevedere che i lavoratori con 40 anni di contributi versati possano accedere alla quiescenza indipendentemente dall’età anagrafica. Al raggiungimento di questi anni di contributi dovrebbe essere concessa la libertà al lavoratore di scegliere, a seconda delle proprie forze, di ritirarsi, a dispetto della “giovane” età anagrafica.
Per quanto riguarda, invece, l’isopensione, strumento riservato esclusivamente ai dipendenti del settore privato, se non vi sarà una proroga nella legge di Bilancio 2021, lo scivolo, che permetteva di andare in pensione a 60 anni, ben 7 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia, tornerà a soli 4 anni. Nel dettaglio, ad oggi, l’isopensione permette, laddove ci sia un accordo con il datore di lavoro siglato con organizzazioni sindacali e nel caso di aziende con almeno 15 lavoratori, di accedere alla pensione 7 anni prima, continuando a versare contribuzione fino al compimento dei 67 anni, a carico, però, del datore di lavoro. Perciò è possibile accedere alla pensione a 60 anni, anticipando di 7 anni la pensione di vecchiaia, o con 35 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 34 anni e 10 mesi di contributi per le donne.