La Cina riesce a sbarcare di nuovo sulla luna, e questa volta il paese più popoloso del mondo ha intenzione di portare a casa qualche souvenir.
Chang’e 5 è la sonda attraverso la quale si è compiuta un’altra impresa storica dell’uomo alla scoperta dello spazio. Questa nuova missione cinese ha visto il modulo lunare atterrare con successo nella regione lunare dell’Oceano delle Tempeste, così come dichiarato in un comunicato da “China National Space Administration” (CNSA). Anche il canale di notizie CGTN, gestito dallo Stato, ha fieramente annunciato il successo dell’atterraggio.
Chang’e 5 è atterrato sulla luna alle 10.11 del mattino (ora italiana) precisamente vicino a Mons Rümker, un’enorme montagna nell’Oceano delle Tempeste (o Oceanus Procellarum). La sonda ha così dispiegato il suo pannello solare e la sua antenna per iniziare al più presto il suo lavoro di raccolta sul nostro satellite. Se tutto va secondo i piani, il lander passerà i prossimi giorni a raccogliere circa 4,4 libbre (2 kg) di materiale lunare, una parte del quale è stata scavata fino a 2 metri sotto la superficie lunare.
I campioni raccolti saranno poi trasferiti al veicolo di risalita, che si lancerà in orbita lunare e si incontrerà con gli altri due elementi di Chang’e 5, di cui uno orbitante e un veicolo per il ritorno a terra. Attraverso quest’ultimo successivamente verranno trasportate a terra le rocce con un atterraggio previsto nella Mongolia interna verso la metà dicembre. Sarà un evento storico; campioni lunari incontaminati non si vedono sulla Terra dal 1976, quando la missione Luna 24 dell’Unione Sovietica è tornata a casa con circa 170 grammi di rocce e altri materiali.
Le principali difficoltà della missione sono quelle di fare molteplici azioni in pochissime settimane. La linea temporale è compressa per via dal fabbisogno energetico della missione: il lander infatti è alimentato a energia solare, quindi deve svolgere tutto il suo lavoro in due settimane terrestri al massimo, prima che il sole tramonti a Mons Rümker (un giorno lunare dura circa 29 giorni terrestri, quindi la maggior parte dei siti lunari riceve due settimane di luce solare continua seguita da due settimane di buio).
La sonda sarà l’ultima missione del programma di esplorazione robotica lunare Chang’e, che prende il nome da una dea lunare della mitologia cinese.
Questa poi non è l’unica missione che ci porterà campioni e materiali extraterrestri sulla terra. La missione giapponese Hayabusa2 ad esempio è vicinissima a consegnare sulla Terra pezzi dell’asteroide Ryugu, il 5 dicembre, e la sonda OSIRIS-REx della NASA ha già raccolto campioni della roccia spaziale Bennu alla fine di ottobre; i campioni di Bennu dovrebbero tornare a casa nel settembre 2023. Saranno anni ricchi di nuove incredibili esplorazioni e scoperte spaziali.