La giunta del Comune di Napoli – con la delibera proposta dal sindaco Luigi de Magistris e dall’assessore alla Toponomastica Alessandra Clemente – ha approvato all’unanimità la scelta di intitolare lo stadio San Paolo all’ex numero 10 argentino Diego Armando Maradona, scomparso questo 25 novembre a causa di una crisi cardiorespitatoria, successiva al suo intervento al cervello per la rimozione di un’ematoma subdurale.
Maradona simbolo di riscatto
Nel testo della delibera si legge: “Maradona ha incarnato il simbolo di riscatto di una squadra alla quale, negli anni più bui, ha dimostrato che è possibile rialzarsi, vincere e trionfare, offrendo al tempo stesso un messaggio di speranza e di bellezza all’intera città perché, attraverso le vittorie calcistiche del fuoriclasse argentino a vincere non è stata soltanto la squadra del Napoli, ma l’intera città che si identifica pienamente in lui. Maradona – il più grande calciatore di tutti i tempi ha indossato per 7 anni la maglia del Napoli, conquistando i due scudetti e altre coppe prestigiose – è stato sempre dalla parte dei più deboli e della gente comune, ha combattuto i pregiudizi e le discriminazioni di cui erano ancora oggetto i napoletani all’interno degli stadi diventando idolo dell’intera città che gli ha perdonato anche le debolezze e le fragilità dell’uomo che mai hanno offuscato la grandezza del campione”.
L’appello di Don Tonino Palmese
Don Tonino Palmese, sacerdote storicamente impegnato con Libera e presidente della fondazione Polis, aveva scritto al prefetto Marco Valentini, inimicandosi i tifosi azzurri, chiedendo di non cambiare nome allo stadio della città partenopea. “Ho assistito con dolore come con un colpo di spugna alla cancellazione del titolo San Paolo allo stadio della nostra città per sostituirlo con il nome di Maradona – recita l’appello del parroco -. Ovviamente è più che giusto che il calciatore venga onorato il meglio possibile. Mi permetto però di ricordare che San Paolo l’Apostolo delle genti venne in quel territorio per annunciare per primo Gesù morto e risorto”. Il sacerdote ha sentito il dovere di difendere il “vecchio” nome dello stadio di Fuorigrotta: “Lo stadio San Paolo resti al Santo che ci ha portato Gesù! Sento con umiltà la grande responsabilità di dirvelo”.
In attesa dell’autorizzazione del Prefetto, De Magistris ha annunciato che dedicherà anche una fermata della metropolitana in onore del Pibe de oro. Il debutto della nuova denominazione dello stadio di Napoli dovrebbe avvenire giovedì 10 dicembre, proprio quando il Napoli ospiterà la Real Sociedad in Europa League.