Nonostante il bonus cashback dovesse prendere il via già dall’8 dicembre, l’App IO della Pubblica Amministrazione è ancora in tilt e non permette di visualizzare i metodi di pagamento. Il Governo, quindi, sta pensando a una possibile proroga del cashback di Natale fino al 6 gennaio 2021 per recuperare i disagi attuali.
Bonus cashback di Natale: come funziona?
Il bonus cashback di Natale è un rimborso fino al 10% sulle spese effettuate nel mese di dicembre 2020 per le quali si è affrontato un pagamento digitale (con carta di credito o debito oppure bancomat). Il tetto massimo che si potrà spendere è di 1.500 euro, mentre il rimborso massimo che si potrebbe vedere accreditato sul proprio conto corrente è di 150 euro.
Ciascuna delle 10 transazioni necessarie per accedere al bonus non deve superare i 150 euro: se li supera, infatti, verrà considerata entro la cifra massima possibile.
Il Governo aveva in previsione l’inizio di questa sperimentazione – in attesa del vero cashback di Stato da 3.000 euro all’anno – dall’8 dicembre 2020, ma qualcosa è andato storto. Per questo motivo, l’Esecutivo potrebbe prorogare il cashback di Natale fino al 6 gennaio 2021.
App IO in tilt: cosa sta succedendo?
Anche il premier Conte ha perso la pazienza di fronte all’impasse del bonus cashback: l’App IO di PagoPa (servizio gestito da Palazzo Chigi), non ha saputo fronteggiare le richieste del bonus di Natale ed è andata in tilt.
In particolare, gli utenti che provavano a registrare le loro carte non riuscivano a inserirle, mentre chi le aveva già inserite non riusciva a visualizzare i pagamenti già effettuati. Insomma, un vero e proprio caos fino a martedì 8 dicembre.
Ma da mercoledì 9 dicembre – così ha assicurato il Governo – si potranno registrare le carte con un solo click.
Possibile proroga al 6 gennaio 2021?
A fronte dei numerosi problemi nelle installazioni dei programmi e nell’avvio del cashback, il Governo starebbe pensando di prorogare il bonus fino al 6 gennaio 2021. Ma non sarebbe una scelta semplice.
Infatti, il bonus cashback dovrebbe essere inserito nel Decreto Milleproroghe da varare entro la fine del 2020, oppure confluire nel Recovery Fund o nella Legge di Bilancio all’ultimo spiraglio. Certo è che occorrerà rimediare al danno subito dai 2,3 milioni di utenti che intendevano attivare il rimborso.