La situazione politica italiana in questa settimana non è stata molto facile per il Presidente del Consiglio. Oltre a dover affrontare le problematiche legate alla situazione emergenziale creata dalla pandemia da Covid-19, Giuseppe Conte deve affrontare anche problemi con i vari partiti.
La tensione cresce sia nella maggioranza che nell’opposizione, e il presidente del Consiglio Conte ha affrontato una verifica informale con le forze politiche, sia contrarie che amiche, per poter affrontare la situazione e le incomprensioni che si sono verificate.
Aria di crisi
In questo periodo, il principale compito di Conte sarà quello di mediare tra i vari attacchi ricevuti dalla maggioranza da parte di Matteo Renzi e dal M5S. Un altro tasto dolente per il Presidente del Consiglio sarà il Recovery Fund di cui ancora non si ha certezza.
Il segretario del PD, Nicola Zingaretti, ha voluto abbassare i toni tesi che ci sono nella maggioranza e ha invitato a riflettere sul fatto che una crisi in questo periodo non sarà positiva per il futuro, tuttavia si dichiara pronto a migliorare l’azione di governo. Le dichiarazioni di Zingaretti sono dirette alle parole di Renzi che si dichiarava pronto a far cadere Conte proprio sul Recovery Plan.
Tuttavia l’ombra della crisi di Governo è tutt’altro che passata e si affaccia l’ipotesi di un rimpasto di Governo con un Conte ter, che, però, manterrebbe senza cambiamenti i ministeri principali. L’ipotesi del voto è tra le più lontane, ma non lontanissime. Si fa strada anche l’ipotesi Mario Draghi a Palazzo Chigi.
L’opposizione segue la linea dettata dal leader di destra, Matteo Salvini, appoggiata anche da Antonio Tajani, per un nuovo esecutivo di larghe intese dichiarandosi disposti a discutere sulle idee, ma a non sostenere il Governo.