Coronavirus

Lo scorso anno il mondo ha dovuto affrontare una prova collettiva che ha lasciato un segno in tutti noi e non è ancora alle spalle. La pandemia da coronavirus ha segnato le economie di tutto il mondo e ci si interroga su come e quando si potrà riprendere a vivere nella normalità.

Anche se la questione economica è importante, lo è altrettanto quella sanitaria. Nel 2020 in Italia sono morte circa 700 mila persone, il dato è particolarmente impressionante se si considera che una cifra simile non la si raggiungeva dal 1944, quando il nostro Paese era in guerra.

L’importanza del vaccino

Tutto ciò evidenzia l’importanza del vaccino; potremo dire di aver raggiunto un buon risultato con la copertura vaccinale di almeno l’80% degli individui più a rischio, che sono gli anziani e gli immunodepressi, e con il superamento della soglia di immunità di gregge.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato: “Si è aperto un nuovo terreno, non da ultimo con la straordinaria collaborazione tra settore pubblico e privato in questa pandemia. E nelle ultime settimane, il lancio di vaccini sicuri ed efficaci è iniziato in numerosi Paesi, il che è un risultato scientifico incredibile. Questo è fantastico, ma l’Oms non si fermerà fino a quando i bisognosi non avranno accesso ai nuovi vaccini e saranno protetti”.

Secondo il prof. David Heymann, presidente del gruppo consultivo strategico, tecnico dell’Oms per i rischi infettivi ed epidemiologo alla London School of Hygiene and Tropical Medicine, esistono altri quatto tipi di coronavirus diventati endemici e il Covid-19 potrebbe andare in questa direzione e continuerà a mutare.

Secondo l’OMS il virus, diventando endemico, rimarrebbe una minaccia, ma grazie agli strumenti sanitari e le vaccinazioni, sarà possibile convivere con il Covid-19. Tuttavia, in questo scenario, non è detto che alcuni interventi come l’allontanamento sociale verranno abbandonati.

Assume, quindi, grande rilievo la campagna per la vaccinazione del maggior numero di persone, così come auspicato dal presidente del consiglio Conte, che, data la situazione, sta valutando l’obbligatorietà.

In futuro ci saranno altre pandemie?

Il rischio di vivere in futuro altre pandemie è tutt’altro che minimo. L’OMS avverte che quello che stiamo vivendo è un campanello d’allarme che dovrebbe aiutarci in futuro ad affrontare meglio situazioni simili a livello di scienza, logistica, formazione e governance. La nostra società è sempre più interconnessa ed è facile spostarsi ovunque nel mondo, con tutti i pro e i contro.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ricordato che il 75% delle malattie infettive umane provengono da germi che si diffondono tra animali e persone: “Qualsiasi sforzo per migliorare la salute umana è destinato a fallire, a meno che non affronti l’interfaccia critica tra uomo e animali”.

È quindi doveroso che i paesi si impegnino a rilevare, prevenire e affrontare le emergenze imparando da quanto è successo, rafforzando i sistemi sanitari, perché impedire la trasmissione delle infezioni rimane, ad oggi, ancora un miraggio.