Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge riguardante le nuove regole valide fino al 15 gennaio. Oltre ad aver stabilito la zona arancione su tutto il territorio nazionale per i giorni 9 e 10 gennaio e il divieto di spostamenti tra regioni, il decreto legge prevede anche il rinvio del rientro in classe per gli studenti.
Riapertura delle scuole dopo le festività
Come riporta il Corriere della Sera, il tema tanto discusso della riapertura delle scuole dopo le festività natalizie ha fatto nascere un forte scontro tra Governo e Regioni, ma, alla fine, sembra che si sia raggiunto un accordo. Secondo le indicazioni date dal Governo, le scuole elementari e medie riapriranno il 7 gennaio, mentre gli istituti superiori riprenderanno le proprie attività il 7 gennaio ma solo con la didattica a distanza. Si dovrà aspettare l’11 gennaio per il ritorno alle lezioni in presenza, ma solo al 50% ed escludendo le Regioni che hanno emesso ordinanze più restrittive. Successivamente si potrà portare la percentuale degli studenti al 75% nelle Regione dove la situazione epidemiologica lo permetterà. A tal proposito la Sicilia ha già annunciato la sua intenzione di arrivare al 75% della presenza in classe degli studenti il prima possibile. Inoltre vi sarà la riapertura degli istituti scolastici anche nelle zone che risulteranno, dopo le festività, arancioni, mentre le aree rosse dovranno mantenere ancora la modalità della didattica a distanza.
Riapertura delle scuole rimandata in alcune Regioni
Alcune Regioni hanno deciso, però, di emettere misure più restrittive riguardo le attività scolastiche e hanno deciso di rimandare l’apertura degli istituti. Tra queste vi è la Campania. Il governatore della Regione Vincenzo De Luca, infatti, aveva già deciso che solo le scuole materne e le prime due classi delle elementari riapriranno l’11 gennaio. La scuola primaria al completo riprenderà l’attività, invece, il 18 gennaio, mentre il 25 gennaio torneranno in aula, sempre se la curva epidemiologica lo consentirà, gli studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado. È stata rinviata la didattica in presenza anche in altre Regioni, come nel Veneto, nelle Marche e nel Friuli Venezia Giulia. Queste hanno stabilito, infatti, che gli studenti delle scuole superiori dovranno aspettare per tornare fisicamente in classe, anche se sempre al 50%, fino al 1 febbraio. Infine ci sono ancora dubbi sulla decisione della riapertura delle scuole in Sardegna, anche se probabilmente gli istituti potranno riaprire il 15 gennaio.
Divieto di spostamenti tra regioni dal 7 al 15 gennaio
È ormai certo, inoltre, che il Governo abbia stabilito dal 7 al 15 gennaio il divieto di spostamento tra regioni su tutto il territorio nazionale. Le uniche eccezioni previste riguardano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Resta comunque consentito, anche in questo periodo, il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.