Uno dei momenti più bassi della democrazia americana. I disordini a Washington hanno sconvolto gli americani e hanno visto protagonisti i sostenitori di Donald Trump. La folla armata ha fatto irruzione a Capitol Hill mentre il parlamento era riunito per la ratifica dell’elezione vinta da Joe Biden. Insurrezione avvenuta poco dopo il discorso tenuto dal presidente uscente, che rivolgendosi ai suoi elettori ha ribadito la volontà di non concedere la vittoria a Biden, accusando gli avversari, ancora una volta, di aver “rubato le elezioni”.
Ricorso al 25esimo emendamento per rimuovere Donald Trump
Durante gli scontri tra polizia e manifestanti quattro persone hanno perso la vita, tredici sono rimaste ferite, sessantotto sono state arrestare e cinque le armi recuperate. Vari Stati e il District of Columbia stanno mobilitando circa 6200 uomini della Guardia nazionale a Washington, lo riferisce la Cnn citando fonti del Pentagono. Alcuni esponenti dell’esecutivo Usa stanno tenendo discussioni preliminari sul ricorso al 25esimo emendamento per rimuovere Donald Trump (altri sono per l’impeachment) infatti vogliono rimuovere Trump prima del 20 gennaio; nel frattempo il Congresso americano ha proclamato Joe Biden e Kamala Harris presidente e vicepresidente degli Stati Uniti al termine della seduta a camere riunite per certificare i voti del collegio elettorale, vinto dal ticket democratico con 306 voti contro i 232 di quello repubblicano, quindi Biden e Harris giureranno finalmente il 20 gennaio.
Biden: “Una minaccia senza precedenti”
Dopo esser stato sollecitato anche da Biden, Trump è apparso in televisione per invitare tutti alla calma. “Lo so che siete feriti, ci hanno rubato le lezioni – ha detto inoltre nel videomessaggio su Twitter – Un’elezione che abbiamo vinto a valanga e lo sanno tutti. Ma dovete andare a casa ora. Dobbiamo avere pace, ordine, legalità e rispettare gli agenti. Non vogliamo che nessuno venga ferito – ha aggiunto il presidente uscente – È un periodo difficile: questa è stata un’elezione fraudolenta ma c’è bisogno di pace. Andate a casa, siete speciali, vedremo cosa accade”.
Il messaggio pubblicato da Trump non ha trovato l’accordo di Twitter, che ha specificato: “L’affermazione che le elezioni sono state truccate viene contestata e pertanto questo tweet non può ricevere commenti o like e non può essere ritwittato a causa di un rischio di violenze“. Il social lo ha poi rimosso così come hanno fatto anche Facebook e Youtube, e ha infine bloccato direttamente l’account di Trump dandogli un ultimatum di dodici ore per eliminare il post prima di un blocco permanente. Mark Zuckerberg afferma che gli account del presidente saranno bloccati “indefinitamente e per almeno le prossime due settimane fino a quando una pacifica transizione di potere non sarà completata”, quindi almeno fino al 20 gennaio.
Mentre Biden ha commentato l’accaduto: “Questa non è una protesta, è un’insurrezione. Le scene di caos non riflettono l’America vera, non rappresentano chi siamo. È un assalto all’applicazione della legge come poche ne abbiamo viste prima d’ora”. “Sono scioccato e rattristato – ha dichiarato il democratico eletto – l’America è basata sull’onore, sulla dignità, sul rispetto, sulla tolleranza, questo è quello che siamo. La democrazia è fragile e va preservata”. Successivamente il presidente Usa ha classificato i manifestanti come “un piccolo numero di estremisti che non vogliono rispettare la legge, è soltanto disordine, è caos, è quasi sedizione e deve finire adesso”.
Boris Johnson: il comportamento di Trump? “Sbagliato”
Boris Johnson discute sul comportamento di Donald Trump e lo accusa senza troppi giri di parole di aver fomentato i disordini di ieri. Il primo ministro britannico lo afferma durante a Downing Street in un incontro sull’emeregenza Covid, definendo il “sbagliato” il comportamento del presidente uscente che ha ripetutamente “sollevato dubbi” sul risultato delle recenti elezioni per la Casa Bianca e sulla vittoria di Joe Biden.