A dicembre 2020, in Europa, è partita la campagna vaccinale contro il Sars CoV 2 che ha provocato la pandemia che stiamo ancora vivendo. È importante raggiungere il numero più alto di cittadini vaccinati per poter tornare quanto prima alla normalità.
Comprensibilmente alcuni cittadini rimangono titubanti nei confronti del vaccino verso cui riservano alcuni dubbi. Sono molte le domande che vengono poste, chi ha già contratto il coronavirus dovrà comunque vaccinarsi? I vaccini RNA modificano il DNA umano? È valido anche contro la variante? Vediamo di fare chiarezza riportando le informazioni degli immunologi.
Dovrà vaccinarsi anche chi ha già contratto il coronavirus?
La risposta è sì, anche chi risulta positivo dovrebbe vaccinarsi. Questo perché sono stati segnalati già casi di persone contagiate che hanno sviluppato nuovamente l’infezione. Infatti può capitare che gli anticorpi protettivi scompaiano entro pochi giorni oppure che non si sviluppino affatto, insomma dipende da persona a persona.
Il vaccino è valido anche per la variante Inglese?
Nel corso del 2020 sono state segnalate diverse varianti al virus poiché è molto frequente che il virus si modifichi; tuttavia, quando questo accade, non modifica il comportamento naturale del virus. Sono in corso degli studi, ma è improbabile che il vaccino possa risultare inefficace.
I vaccini contro il Covid-19 sono scuri?
Nonostante la situazione emergenziale, tutti i vaccini, per poter essere approvati, devono dimostrare sicurezza ed efficacia. Il vaccino Pfizer ha dimostrato un’efficacia del 94%. Tuttavia è vero che le tempistiche per testare un vaccino sono solitamente superiori; in questo caso, però, sono state utilizzate un numero di persone dieci volte superiore rispetto agli standard abituali e questo ne conferma la validità.
Il vaccino anti Covid è un vaccino RNA, è pericoloso? E cosa significa?
L’azione di un comune vaccino è quella di stimolare il sistema immunitario a sviluppare gli anticorpi per il virus indebolito, che viene iniettato. Per i vaccini RNA viene iniettata una sorta di “istruzione” per produrre una proteina (Spike in questo caso) che il virus utilizza per legarsi alla cellula e proliferare. In questo modo la cellula produce autonomamente la proteina e potrà sviluppare gli anticorpi. L’RNA non risulta pericoloso in alcun modo perché si disintegra dopo aver assolto il suo compito.
Come si somministra il vaccino e quanto dura?
Il vaccino si somministra tramite iniezione in due dosi a distanza di almeno 21 giorni tra loro. L’efficacia del vaccino comincia a qualche giorno di distanza dopo la somministrazione della seconda dose, occorre quindi mantenere gli accorgimenti di sicurezza come mascherine, igienizzazione e distanziamento sociale.
Non vi è certezza circa la durata della protezione del vaccino, per altri tipi di coronavirus si è osservato che il vaccino è valido almeno 9/12 mesi. Il vaccino non utilizza virus attivi, quindi non può provocare malattie, nemmeno il Covid-19; le principali reazioni avverse al vaccino (una persona su 10) sono dolore e gonfiore nel punto dell’iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore muscolari e articolari, brividi e febbre. Raramente sono stati notati dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi e debolezza muscolare, senso di nausea.