Il Reddito di cittadinanza è uno strumento importante introdotto per combattere la povertà e aiutare i cittadini che attraversano un periodo di difficoltà a causa della mancanza di un lavoro.
L’RDC si è rivelato molto utile durante il periodo della crisi economica causata dalla pandemia e rappresenta un necessario sostegno per molte famiglie.
Quali sono i rischi per chi imbroglia
Tuttavia esistono cittadini disonesti che approfittano di questa risorsa adusando del sussidio e creando un problema concreto alle casse dello Stato. Esiste, quindi, un sistema di controllo molto attivo, anche se lento, per riuscire a scoprire chi usufruisce del Reddito di cittadinanza pur non avendone il diritto.
L’intervento dello Stato in caso di accertamento di illecito è piuttosto repentino, infatti si attiva l’immediato sequestro della Postamat e si rischia un procedimento penale.
Il blocco della carta si attiva prima ancora del processo per evitare che l’illecito venga ripetuto, questo avviene secondo gli effetti dell’articolo 321 del Codice di procedura penale. Col blocco della carta sarà impossibile per il beneficiario continuare a fare acquisti e aggravare il reato.
Il parere della Cassazione
Secondo la normativa che regola il Reddito di cittadinanza, chi percepisce in maniera illecita il sussidio rischia una pena detentiva per un periodo tra i 2 e i 6 anni secondo l’articolo 7 del Decreto Legge n. 4 del 28 gennaio 2019, convertito poi nella Legge n. 26 del 28 marzo 2019.
Per chi non comunica la modifica del reddito o variazioni del patrimonio, la legge prevede una detenzione da 1 a 3 anni. Esiste una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 5290 emessa il 10 febbraio 2020, che ha punito il beneficiario del Reddito di cittadinanza che non aveva comunicato la variazione del suo reddito a causa di un nuovo lavoro.
La normativa punisce anche chi rilascia dichiarazioni errate oppure omissioni nei documenti prodotti per la domanda. Qualora le modifiche dell’Isee rientrino nei parametri necessari per ottenere il Reddito, la mancata dichiarazione non costituisce reato.