Barack e Michelle Obama, George W. Bush e sua moglie Laura e Bill e Hillary Clinton, anche il vicepresidente uscente Mike Pence e il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell sono arrivati in Campidoglio per il giuramento di Joe Biden, ma Trump resta assente.
Lady Gaga canta l’inno nazionale americano alla cerimonia di insediamento di Joe Biden e Kamala Harris. Vestita con una lunga e larga gonna rossa e una maglia nera con una grande colomba per spilla (simbolo di pace e libertà), la cantante di origini italiane scende le scale del palco allestito per l’occasione e intona le note dell’inno usando un microfono color oro, poi una volta terminata la performance si ferma per salutare il 46esimo presidente degli Stati Uniti e la sua vice.
Kamala Harris entra nella storia
La nuova e prima vicepresidente donna afroamericana e di origini tamil cambia il volto della politica americana dominata da uomini bianchi e di potere. Mentre giurava con una mano sul cuore e l’altra sulla sacra Bibbia alla giudice della Corte Suprema di origini ispaniche, era raggiante ed emozionata, come non esserlo d’altronde, quando sei il volto della nuova America. “Sono qui grazie alle donne che mi hanno preceduto”, ha scritto Harris sul suo profilo Twitter poco prima di insediarsi alla Casa Bianca, ricordando la madre arrivata negli Stati Uniti dall’India e tutte quelle generazioni di donne “afroamericane, asiatiche, bianche, native americane che si sono battute per l’uguaglianza e la libertà e che continuano a combattere per i loro diritti“.
Wear Pearls, perle per Kamala Harris
La neo vicepresidente degli Stati Uniti adora le scarpe da ginnastica Converse e le perle, per questa ragione centinaia di migliaia di donne hanno indossato uno o entrambi gli accessori in suo onore nel giorno dell’Inauguration Day. Dopo aver rotto un muro che sembrava invalicabile, dopo aver conquistato tutte le donne del mondo dimostrando che “sì, è possibile”, forse Harris potrebbe diventare la prima presidente degli Usa nel 2024. La Second Family di oggi un giorno potrebbe arrivare alla Casa Bianca e Doug Emhoff potrebbe diventare il primo ‘First Man’ della storia.
Il giorno di Joe Biden
Da senatore più giovane della storia americana a presidente più anziano con i suoi 78 anni, Biden potrebbe essere leader per un solo mandato, passando il testimone alla sua vice, ma il 20 gennaio è stato ufficialmente il giorno di Joe Biden. La formula di rito è stata pronunciata durante la cerimonia consueta a Capitol Hill e davanti al presidente della Corte suprema John Roberts. “Giuro solennemente di adempiere con fedeltà all’ufficio di presidente degli Stati Uniti e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione al meglio delle mie capacità. Che Dio mi aiuti”. Accanto al nuovo presidente degli Stati Uniti la moglie Jill, che si commuove. Poi lo bacia incurante delle telecamere, seguita dall’abbraccio della famiglia. L’America cambia pagina, cambia volto ed è l’alba di un nuovo giorno.
Il discorso di Joe Biden da presidente degli Stati Uniti
“Questa è la giornata dell’America, della democrazia, della storia, della speranza, la democrazia ha prevalso. Chiedo a tutti gli americani di aiutarmi nell’unire il Paese. Metterò tutta la mia anima per riunire la nazione, gli Usa hanno molto da fare in questo inverno di pericolo, molto da riparare e da risanare. Lo so, parlare di unità può sembrare una folle fantasia in questi giorni. So che le forze che ci dividono sono profonde e reali. E so anche che non sono una novità. Ma l’unità è l’unica strada per andare avanti“. Parlando della pandemia, Biden ha sottolineato che “il virus ha fatto più vittime di quanti americani sono morti nella Seconda Guerra Mondiale, possiamo battere il virus“.
“Sarò il presidente di tutti gli americani”
“Vinceremo sul suprematismo bianco e sui terroristi interni – ha aggiunto il nuovo presidente degli Usa – . Sarò il presidente di tutti gli americani, mi batterò anche per coloro che non mi hanno sostenuto. Il mondo ci guarda. Ripareremo le nostre alleanze”.
“Abbiamo il primo vicepresidente donna, Kamala Harris: non ditemi che le cose non possono cambiare. Difenderò la costituzione, l’America, lo farò tutto per voi. Insieme possiamo scrivere una storia americana di speranza e di unità. È il tempo del coraggio”, ha parlato Biden ad un Paese messo a dura prova dalla pandemia da coronavirus, dall'”attacco alla democrazia e alla verità”, parlando di Trump e dell’insurrezione dei suoi sostenitori, dalle “ineguaglianze e dal razzismo sistemico”, dalla “crisi del clima”.
“Saremo giudicati per come affronteremo queste sfide”, ha proseguito il neopresidente che ha promesso di ristabilire il rispetto della verità e ha invitato a “respingere” la cultura della manipolazione dei fatti, un riferimento indiretto a Donald Trump. Infine ha fatto osservare un minuto di silenzio per le vittime della pandemia durante il suo discorso inaugurale. Biden ha concluso il suo discorso inaugurale promettendo di “proteggere la Costituzione e difendere la democrazia e l’America”.
Joe Biden ha firmato 17 ordini esecutivi
Pochi minuti dopo essere entrato nello Studio Ovale da presidente, Joe Biden ha firmato 17 ordini esecutivi. Lotta al coronavirus, infatti, il primo è stato quello che impone l’obbligo di mascherina e distanziamento sociale negli edifici e nei territori federali, ma la distribuzione e la somministrazione del vaccino contro il Covid sono la sfida più ostica per la logistica americana, insieme al salvataggio dell’economia. Lo afferma il presidente Biden, sottolineando che il razzismo sistemico ancora esiste negli Stati Uniti. “Ma abbiamo l’occasione per cambiare le cose”. Dopo il rientro nell’accordo di Parigi sul clima, la revoca del divieto di ingresso negli Usa ai cittadini di alcuni Paesi musulmani, lo stop all’oleodotto Keystone tra Canada e Usa, la fine della dichiarazione di emergenza per dirottare fondi per il muro col Messico.