Da domenica 31 gennaio alcune Regioni potrebbero cambiare colore e passare dalla fascia di rischio maggiore a quella minore, oppure al contrario salire a un livello di rischio superiore. Per effetto dell’ordinanza che il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà dopo il monitoraggio dell’Iss, potrebbero esserci alcuni cambiamenti.
Quali Regioni potrebbero passare in fascia gialla per decorso delle due settimane in arancione? Quali, invece, rischiano la zona arancione o alla peggio la zona rossa?
Regioni, ipotesi sui colori da domenica 31 gennaio
Il monitoraggio dell’Istituto Superiore della Sanità si svolge ogni venerdì e sulla base dei dati presentati viene firmata un’ordinanza del Ministero della Salute che suddivide le Regioni italiane in fasce di rischio. Il prossimo monitoraggio è fissato per il 29 gennaio e fa riferimento ai dati dal 18 al 24 gennaio con un aggiornamento fino al 27 gennaio.
Attualmente sono 14 le Regioni arancioni, a cui si sono aggiunte il 24 gennaio la Sardegna e la Lombardia (per effetto del ricorso al Tar effettuato dalla Regione). In giallo sono rimaste, invece, Campania, Toscana, Provincia autonoma di Trento, Basilicata e Molise, mentre nella zona rossa ci sono la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano.
Da domenica 31 gennaio, però, potrebbero cambiare i colori di alcune Regioni: in particolare, ci sono dei territori virtuosi che potrebbero passare al livello di rischio inferiore e altri che potrebbero entrare in fasce di rischio superiori.
Il caso del Veneto è quasi certo: con un indice Rt sceso a 0,81 è la seconda Regione con l’indice più basso dopo la Campania. Per la Regione governata da Luca Zaia, quindi, dopo tre settimane si profila il passaggio dalla zona arancione alla zona gialla. Anche la Liguria spera di passare in zona gialla, insieme alle Marche, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte, Valle D’Aosta, Abruzzo, Lazio e Calabria.
Per quanto riguarda la Lombardia e la Sardegna, passate in arancione il 24 gennaio, occorrerà attendere il decorso di due settimane (fino almeno al 7 febbraio) prima di cambiare colore.
Preoccupa, invece, la situazione di Puglia e Umbria, che potrebbero addirittura passare in zona rossa. La Sicilia, infine, (attualmente in zona rossa) potrebbe passare nella zona arancione.
Zona bianca, l’obiettivo è ancora lontano
La zona bianca, istituita dal DPCM del 16 gennaio è ancora un miraggio per tutte le Regioni italiane.
Infatti, per poter entrare in questa fascia di rischio – la più bassa in assoluto – e assaporare il ritorno alla normalità è necessario possedere un indice Rt inferiore o uguale a 0,5 oltre a un’incidenza di casi ogni 100 mila abitanti molto bassa.
La Basilicata è la Regione più vicina all’obbiettivo: sono stati registrati, infatti, 96 casi settimanali ogni 100 mila abitanti, a fronte dei 50 necessari per passare nella zona bianca.