Dopo la ridistribuzione dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna il piano vaccinale subisce dei cambiamenti con l’entrata in campo di AstraZeneca, la cui somministrazione viene raccomandata dall’AIFA per gli under 55.
Ecco perché è cambiato il piano vaccinale Covid e quali sono le altre novità previste.
Perché è cambiato il piano vaccini Covid
La ripresa regolare della produzione e la consegna puntuale del vaccino Pfizer-BioNTech hanno rappresentato il primo fattore che ha spinto al cambio di rotta del piano vaccinale.
Durante la prima metà di gennaio, infatti, Pfizer aveva ritardato la distribuzione per via di un intervento allo stabilimento di Puurs, ridimensionando al contempo anche il quantitativo di fiale consegnate. L’azienda farmaceutica ha recentemente dichiarato che dal 15 febbraio la produzione aumenterà.
L’altro fattore ad aver spinto il cambiamento della compagna vaccini Covid è l’arrivo di AstraZeneca: il vaccino, realizzato in collaborazione con l’Università di Oxford, dopo aver ricevuto il parere favorevole da parte dell’EMA (l’Agenzia europea per i medicinali), è stato autorizzato dalla Commissione Europea. Approvato anche dall’AIFA (l’Agenzia Italiana per il Farmaco) AstraZeneca inizierà ad essere somministrato esclusivamente agli under 55: “L’arrivo di un terzo vaccino rappresenta un importante contributo alla campagna vaccinale in corso”, ha commentato il direttore generale di AIFA Nicola Magrini nella comunicazione ufficiale dell’approvazione del vaccino.
Com’è cambiato il piano vaccini Covid
Le novità introdotte al piano di vaccinazione sono essenzialmente tre:
- distribuzione di AstraZeneca per anticipare parte della fase 3, il primo cambiamento del piano vaccini Covid è collegato alla distribuzione di AstraZeneca che, salvo ritardi, partirà dalla prossima settimana. In questo modo verrà anticipata una parte della fase 3 che si svolgerà contemporaneamente alla fase 1. Le dosi verranno somministrate agli under 55 facenti parte del personale scolastico e universitario, alle forze armate, alle persone in comunità e in carcere, al personale carcerario e ai lavoratori del settore dei “servizi essenziali”.
- nuovi livelli di priorità, durante la fase 2 i primi soggetti ad essere vaccinati saranno le persone “estremamente vulnerabili”, indipendentemente dalla loro età. Questa novità del piano vaccini Covid prevede che la somministrazione vada poi: agli anziani tra 75 e 79 anni, alla popolazione tra 70 e 74 anni, alle persone “vulnerabili under 70” e alle persone tra 60 e 69 anni che non presentano rischi specifici. Gli ultimi saranno i soggetti tra 55 e 59 anni che non presentano rischi specifici.
- nuovo criterio nella distribuzione dei vaccini, un’ulteriore modifica riguarda la consegna dei vaccini che si baserà sul fabbisogno necessario di ogni regione in relazione ad ogni fascia del piano vaccinale e non più a seconda del numero di abitanti. Questo significa che le regioni con una presenza di anziani più elevata riceveranno un numero maggiore di dosi.
Oltre a questi cambiamenti in vista ci sono nuovi provvedimenti per gli spostamenti dal 15 febbraio e ulteriori novità ci aspetteranno nei prossimi mesi anche per quanto riguarda il trasporto aereo e il mondo dei viaggi.