Due Regioni italiane puntano alla zona bianca da domenica 21 febbraio: nel monitoraggio dell’Istituto Superiore della Sanità di venerdì 19 febbraio, quindi, due territori italiani potrebbero tornare alla vita normale. Niente più restrizioni o limitazioni su aperture, orari di coprifuoco e spostamenti. Rimarrebbe soltanto l’obbligo di indossare la mascherina sia all’aperto sia al chiuso e il divieto di spostamento oltre i confini regionali (almeno fino al 25 febbraio). Un sogno che per molte altre Regioni, invece, è ancora lontano.
Come cambieranno i colori delle Regioni da domenica 21 febbraio? Ecco le ipotesi: 6 Regioni rischiano il passaggio in arancione e una rischia di passare in zona rossa. Due Regioni virano verso la zona bianca.
Monitoraggio ISS, come cambiano i colori delle Regioni?
Sulla base del monitoraggio del 12 febbraio, le Regioni sono state divise come segue:
- zona gialla – Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta, Veneto;
- zona arancione – Umbria, Toscana, Abruzzo, PA Trento e Liguria;
- zona rossa – Provincia Autonoma di Bolzano (in lockdown per tre settimane a seguito dell’ordinanza regionale).
I nuovi colori delle Regioni, però, dovrebbero essere decisi nel monitoraggio del 19 febbraio ed entreranno in vigore da domenica 21 febbraio.
Sei Regioni rischiano il passaggio in zona arancione: in particolare, risultano ad alto rischio Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte, che si aggiungerebbero alle attuali Basilicata, Liguria, Molise, Umbria e Provincia di Trento. la Lombardia, invece, è in bilico tra zona gialla e zona arancione: il governatore Attilio Fontana, comunque, ha già inserito in zona rossa i Comuni di Viggiù, Mede, Castrezzato e Bollate da mercoledì 17 febbraio fino al 24 febbraio.
Una Regione, infine, rischia di entrare in zona rossa: l’Abruzzo, che andrebbe ad aggiungersi alla Provincia Autonoma di Bolzano attualmente in lockdown.
Due Regioni verso la zona bianca
La novità del nuovo monitoraggio riguarda la possibile entrata in zona bianca per due Regioni: la Valle d’Aosta e la Sardegna.
Infatti, la Valle d’Aosta ha un numero di casi inferiore a 50 ogni 100.000 abitanti e un Rt ad appena lo 0,77: i requisiti per tornare alla normalità sarebbero soddisfatti. Anche i dati provenienti dagli ospedali sono davvero buoni: i ricoverati con una diagnosi di Covid-19 sono 8, 2 dei quali in terapia intensiva.
La Sardegna, invece, ha avviato una campagna di screening di massa che fa ben sperare: il suo indice Rt è attualmente allo 0,81. A fine gennaio, inoltre, solo il 24% dei posti Covid degli ospedali sardi risultava occupato.
La zona bianca è una sorta di preludio della normalità, dove l’unico obbligo che resterebbe in vigore è quello legato all’utilizzo della mascherina anche all’aperto. In zona bianca i ristoranti e i bar possono riaprire senza limiti di orario, così come i cinema, i teatri, le palestre, le piscine e le discoteche. Anche le piste da sci, nel caso della Valle d’Aosta, potrebbero riaprire per i residenti nella Regione (almeno fino allo scadere del divieto di spostamento tra le Regioni)