Si attende a ore la decisione del Governo in merito al DPCM che entra in vigore il 6 marzo e rimane valido fino al 6 aprile. Pare ormai certo, però, che gli studenti ci rimetteranno di nuovo: la scuola, a causa del diffondersi delle varianti, potrebbe chiudere di nuovo e non solo in zona rossa.
Mentre sempre più Comuni introducono restrizioni e zone arancione scuro o rafforzate, il Comitato tecnico scientifico valuta la possibilità di chiudere anche le scuole elementari nei territori dove si registrano troppi contagi.
Quali sono le zone a rischio e dove la scuola potrebbe chiudere di nuovo?
Nuovo DPCM, scuola chiusa: ecco dove
Alcune voci di palazzo trapelate durante la riunione del Governo e del Comitato tecnico scientifico in vista della firma del nuovo DPCM hanno fatto intendere che le scuole potrebbe chiudere di nuovo non solo in zona rossa ma “anche nelle aree con 250 positivi ogni 100 mila abitanti nell’aggregato settimanale o se ci sono situazioni di allarme evidente e motivato”.
La possibilità sarebbe demandata ai Governatori delle singole Regioni che, a prescindere dal colore delle stesse, possono emanare ordinanze di chiusura degli istituti scolatici ove necessario.
Nel frattempo, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, aveva già disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado a partire dal 1° marzo a causa dell’elevato numero di casi positivi registrati nella Regione.
Discussione tra Stato e Regioni
Non appena avanzata l’ipotesi di chiusura delle scuole nelle zone che registrano più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti, sono scoppiate le polemiche da parte dei governatori delle Regioni, in primis dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, secondo il quale deve essere lo Stato a disporre la chiusura degli edifici scolastici.
Luca Zaia, il Governatore del Veneto, invece, avrebbe contestato il parametro relativo al numero di casi positivi ogni 100 mila abitanti, che andrebbe a penalizzare le Regioni che fanno più tamponi.
Il Governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, infine, ha sottolineato l’importanza di prevedere aiuti e bonus per le famiglie che si trovano a dover fronteggiare la didattica a distanza dei loro figli.
Scuole chiuse, nuovi bonus per la famiglie?
In risposta alla richiesta di Stefano Bonaccini è intervenuta la Ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti. Nel Decreto Ristori 5, ora chiamato Decreto Sostegno o Decreto Indennizzi, dovrebbero confluire nuovi aiuti e bonus per la famiglie che si trovano a dover badare ai figli minorenni in didattica a distanza.
Potrebbero tornare in auge i famosi congedi parentali o il bonus baby sitter, ma con alcuni requisiti e condizioni particolarmente stringenti. Ne potranno beneficiare solo i genitori che non si trovano in smart working e i cui figli abbiano meno di 14 anni.