Il 31 dicembre terminerà Quota 100. Il governo dovrà quindi pensare ad una nuova riforma per consentire l’uscita anticipata e il prepensionamento.
Riforma pensioni: Draghi non rinnoverà Quota 100
Il nuovo governo Draghi non sembra fino ad adesso intenzionato a prorogare Quota 100, la riforma voluta fortemente dalla Lega. Con Quota 100 veniva consentito ai lavoratori di accedere alla pensione con almeno 62 anni di età e 38 anni di versamenti. Dal 31 dicembre non sarà però più permesso di andare in pensione con questa procedura. Al suo posto si stanno varando nuove proposte.
Pensioni, Quota 92: la proposta di Delrio
Delrio, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei deputati, ha proposto di introdurre, al posto di Quota 100, Quota 92, che consente di andare in pensione con 30 anni di contributi e 62 anni di età. Tuttavia questa nuova modalità sarà riservata alle donne e ai lavoratori impegnati in lavori usuranti. Questa riforma, a detta di Delrio, darà maggiori garanzie ai giovani e consentirà di uscire finalmente dalla crisi.
Pensioni, Quota 92: gli svantaggi
Questa soluzione proposta da Delrio ha, però, degli svantaggi. Innanzitutto sarà limitata ad una categoria limitata di lavoratori: le donne, che già godono dell’Opzione donna, e coloro che svolgono lavori usuranti. Inoltre ci sarà una diminuzione della pensione rilevante. Secondo i dati dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, infatti, scegliere Quota 100 ha significato perdere dal 5,6%, nel caso in cui l’uscita dal lavoro si anticipi di un anno, fino al 34,7%della somma in caso di uscita 6 anni prima. Con Quota 92 la rivalutazione dell’importo potrebbe essere ancora più pesante.
Draghi e le pressioni dall’Europa
Draghi non ha intenzione di rinnovare Quota 100 anche per le pressioni subite dall’Europa, legate inevitabilmente al Recovery Fund. La Commissione Europea nelle sue raccomandazioni all’Italia ha più volte ricordato di dare piena attuazione alla legge Fornero, che prevede un’uscita dopo i 67 anni.