Il decreto legge del premier Mario Draghi, firmato il 13 marzo scorso, ha introdotto dei nuovi congedi parentali 2021 e un bonus baby sitter per i genitori che hanno dei figli impegnati nella didattica a distanza. Le nuove misure verranno finanziate con 290 milioni di euro per sostenere le famiglie residenti nelle Regioni inserite in zona rossa e per tutti i genitori che non riescono a badare ai propri figli a causa del lavoro.
Cosa sono i congedi parentali 2021: a chi spettano, quali sono i requisiti per richiederli e come funzionano. Ecco una guida completa.
Congedi parentali: cosa sono e come funzionano
I congedi parentali sono degli aiuti che lo Stato eroga ai genitori impegnati nel lavoro che devono al tempo stesso controllare i propri figli impegnati nella didattica a distanza. Usufruendo di questi aiuti, quindi, i lavoratori possono continuare a percepire la retribuzione in misura ridotta e senza adottare modalità di lavoro agile, il cosiddetto smart working, riuscendo a restare in casa con i propri figli.
Il congedo parentale viene retribuito al 50% della normale retribuzione (per i figli fino a 14 anni) e può essere richiesto da uno solo dei due genitori, o prima dall’uno e poi dall’altro alternativamente. Non è possibile fruire del congedo parentale se si stanno già adottando modalità di lavoro agile.
Congedi parentali: a chi spettano
Il congedo parentale Covid-19 spetta ai genitori che svolgono un lavoro dipendente e che hanno un figlio fino a 16 anni impegnato nella didattica a distanza: in questo caso, si adotta la sospensione dell’attività lavorativa e la retribuzione spettante al genitore è pari al 50%.
Nel caso in cui la richiesta pervenga da genitori con figli di età compresa tra i 14 e i 16 anni, non è prevista alcuna retribuzione.
Il genitore che usufruisce del congedo ha diritto alla conservazione del posto di lavoro e non può essere licenziato.
Congedi parentali o smart working?
Il lavoratore che usufruisce del congedo parentale non può al tempo stesso svolgere la sua attività in modalità di lavoro agile.
In alternativa al congedo, quindi, è possibile richiedere lo smart working per i seguenti periodi:
- per tutti il periodo della sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio;
- per tutta la durata dell’infezione da Covid-19 del figlio;
- per la durata della quarantena del figlio disposta dall’Asl competente;
- nel caso di figli con disabilità in situazione di gravità accertata, iscritti a scuole di ogni ordine e grado per le quali sia stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale per i quali sia stata disposta la chiusura.
Bonus baby sitter: come funziona
Oltre ai congedi parentali, per le zone rosse è stato istituito anche un nuovo bonus baby sitter che non consiste più nell’erogazione di un sussidio mensile di 600 euro per le famiglie, ma in un bonus fino a 100 euro settimanali per i nuclei costretti ad assumere una persona che possa occuparsi del figli impegnato nella didattica a distanza.
Possono beneficiare del bonus, però, soltanto alcune categorie di lavoratori:
- i lavoratori iscritti alla gestione separata Inps;
- i lavoratori autonomi non iscritti all’Inps;
- il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica;
- i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori socio-sanitari.
Il bonus viene erogato tramite il Libretto di famiglia.